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Lavoratori in nero a 1,50 euro all’ora: denunciato imprenditore bergamasco

La Polizia locale di Monte Orfano ha scoperto un gruppo di cittadini ghanesi costretti a lavorare la gomma in casa per 1,50 euro all’ora da un imprenditore italiano che li sfruttava.
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Immagine di repertorio
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Lavoravano la gomma in nero e per 1,50 euro all'ora. L'imprenditore, colto in flagrante, gli portava il materiale grezzo a casa e loro lavoravano in un ambiente non idoneo e senza alcun tipo di protezione. Poi, lo restituivano all'imprenditore, una volta conclusa la trasformazione.

È quanto ha scoperto la Polizia locale di Monte Orfano in un appartamento di Coccaglio, in provincia di Brescia. E, secondo le ricostruzioni, ogni mese venivano consegnate centinaia di casse piene di gomma.

L'indagine sul lavoro nero

La Polizia locale di Monte Orfano, guidata dal comandante Luca Leone, si è insospettita dopo aver notato la permanenza di alcuni africani in un appartamento dove già lo scorso anno avevano scoperto un giro di lavoro nero e di sfruttamento da parte di alcuni imprenditori locali.

Così, dopo una lunga attività di indagine, ha individuato il titolare di un’azienda con sede a Castelli Calepio che ogni mattina portava il materiale grezzo nell'appartamento dei lavoratori e, poi, tornava a prenderlo una volta lavorato.

Entrati nell'appartamento, gli agenti hanno trovato alcuni cittadini ghanesi senza regolare permesso di soggiorno e senza alcune forma di contratto di lavoro.

Costretti a lavorare per 1,50 euro all'ora

Secondo quanto ricostruito dall'indagine, gli immigrati irregolari erano costretti a lavorare ogni giorno per ore e ore, in condizioni non idonee, per appena 1,50 euro all'ora.

L'imprenditore, che è stato anche colto sul fatto, ora è stato denunciato e bisognerà accertare se, oltre al lavoro nero, sarà possibile perseguirlo anche per sfruttamento.

Inoltre sarà segnalato all’Ispettorato del Lavoro di Brescia e rischia anche la sospensione dell’attività lavorativa della sua azienda.

Ma a rischiare, purtroppo, sono anche i lavoratori ghanesi che, dopo essere stati sfruttati per chissà quanto tempo dall'imprenditore italiano, ora potrebbero essere rimpatriati perché irregolari.

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