L’auto di Stefania Rota potrebbe essere stata spostata dopo la sua morte, i dubbi degli investigatori
La Ford Fiesta blu di Stefania Rota è stata recuperata nel parcheggio di via Foscolo a Mapello, in provincia di Bergamo. Lì vicino ci sono le scuole e a meno di 200 metri la casa dove la 62enne è stata trovata senza vita. Proprio l'auto, che secondo alcuni residenti non sarebbe rimasta sempre dove è stata sequestrata, potrebbe fornire elementi utili per ricostruire cosa le è accaduto, aiutando a chiarire se Rota è stata uccisa oppure no. Il suo corpo, con una ferita alla testa, è stato trovato a circa due mesi di distanza dalla morte, lo scorso 22 aprile, ma mancavano la borsa, le chiavi e il cellulare.
Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio volontario. La pm Letizia Ruggieri che sta coordinando le indagini ha già nominato un secondo consulente che dovrà affiancare il medico legale. Quello su cui si dovranno concentrare in particolare è l'origine delle lesioni al capo della donna.
Perché l'auto era nel parcheggio di via Foscolo
Nel frattempo, però, si deve ancora chiarire perché la Ford di Rota si trovasse in quel parcheggio. Al momento, non risulta che l'avesse prestata a qualcuno. E anche se così fosse, nessuno si è fatto avanti dichiarandolo. I carabinieri l'hanno trovata da tempo, anche se la notizia è trapelata solo pochi giorni fa.
L'assessore Silvano Ravasio l'aveva segnalata a fine febbraio. Non risultando rubata, però, non furono svolti ulteriori accertamenti. L'auto è stata sequestrata e sottoposta a verifiche che dovranno accertare la presenza o meno di tracce estranee.
Rimane da chiarire anche se fosse rimasta sempre in quel parcheggio di via Foscolo o, come sostengono alcuni residenti della zona, sia andata e venuta dal parcheggio.
Il racconto del cugino di secondo grado di Rota
Il cugino di secondo grado di Rota, Andrea Ghezzi, ha raccontato che già da febbraio non vedeva più Stefania e la sua auto. "La vedevamo praticamente tutti i giorni, andare e venire", ha detto, affermando anche di non averla "mai vista a piedi".
Per Ghezzi, infatti, è inspiegabile che l'auto fosse parcheggiata a 200 metri di distanza dalla casa di Rota. I posti più vicini dove avrebbe potuto parcheggiare non mancano, a partire dal piccolo piazzale davanti al magazzino di sua proprietà e affittato a una ditta edile, o lungo la strada poco più in là.
Proprio il fatto di non vedere più l'auto ha allarmato i vicini di casa, che hanno poi provveduto a contattare i cugini di primo grado di Rota. Questi, però, hanno spiegato di aver interpretato quell'assenza come se la 62enne fosse al mare in Liguria con uno degli anziani che accudiva per lavoro.