L’auto di Sabrina incendiata col gasolio, investigatori cercano Pasini nei video dei distributori
Quasi sicuramente, per relazione dei vigili del fuoco e non perché dichiarato da Alessandro Pasini, la Fiat Panda di Sabrina Beccalli è stata incendiata dolosamente. Il referto stilato dai pompieri dopo le analisi su quanto resta del veicolo, distrutto uniformemente dalle fiamme, ha accertato che le "cause sono compatibili col dolo".
Incendio doloso, Pasini non ha mai detto dove ha reperito il gasolio
Per questo motivo si crede che il rogo sia stato appiccato dopo che la Panda fosse stata coperta di liquido infiammabile, presumibilmente gasolio, dal 45enne, in carcere con l'accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Pasini, però, che ha sempre ammesso di aver bruciato il veicolo, sostenendo che all'interno vi fosse il corpo della Beccalli, non ha mai spiegato dove avrebbe reperito il gasolio con cui ha dichiarato di aver causato l'incendio. Allora, i carabinieri guidati dal Tenente Colonnello Carlo Repetto – che al momento hanno bloccato le ricerche sul campo per ritrovare il cadavere di Sabrina in attesa degli esiti degli esami sui resti carbonizzati inizialmente ricondotti a quelli di un cane -, hanno cominciato a guardare le immagini di tutte le videocamere di sorveglianza della zona – Vergonzana, frazione di Crema – scoprendo l'arrivo e la venuta di Pasini nelle campagne, a bordo prima dell'auto di Sabrina e poi di un monopattino elettrico.
Al setaccio le immagini dei distributori di benzina
Ora, si analizzeranno i filmati delle telecamere dei distributori di benzina che offrono un servizio di self service. Ciò consentirà di ricostruire ancora meglio gli spostamenti del 45enne e riempire i buchi del suo racconto. Inoltre, nella giornata di oggi – sabato 5 settembre – l'avvocato della famiglia Beccalli, Antonino Andronico, incontrerà l'ex generale dei Ris di Parma, Luciano Garofano, per un briefing orientativo.