video suggerito
video suggerito

L’autista dell’auto fermata dalla polizia: “Il mitra gettato dal finestrino è mio, stavamo festeggiando”

L’autista del suv, 31 anni, protagonista di un inseguimento con la polizia, ha detto che il mitra lanciato dalla finestra era suo: “Ero uscito con gli amici a festeggiare il mio compleanno”.
A cura di Giorgia Venturini
22 CONDIVISIONI
Immagine

"Era mio la mitragliatrice Uzi". Parla l'uomo di 31 anni alla guida dell'auto bloccata dalla polizia la sera del 31 gennaio: quello stesso uomo che al posto però di fermarsi all'alt della volante ha schiacciato sull'acceleratore e ha dato il via a un lungo inseguimento. Tra piazzale Segesta e via Paravia a Milano una delle persone sull'auto ha gettato a terra una mitragliatrice Uzi ancora carica. Pochi minuti dopo l'auto è stata fermata: a bordo c'erano cinque uomini, tutti arrestati. L'accusa è di detenzione di armi da guerra e resistenza a pubblico ufficiale. Ora uno dei cinque davanti al giudice per le indagini preliminari Stefania Donadeo ha ricostruito la sua versione dei fatti.

Video thumbnail

La versione dell'uomo alla guida

Uno degli uomini – come riporta Il Corriere della Sera – ha ammesso di essere il proprietario della mitraglietta Uzi: al giudice ha spiegato di averlo acquistato al "bar Corvetto". Ha inoltre precisato che è ripartito e non si è fermato perché spaventato dei colpi sparati dagli agenti. Precisando che da parte sua non c'era nessuna volontà di sottrarsi alle forze dell'ordine. Secondo il racconto del 31enne proprietario e conducente dell'auto, difeso dall'avvocata Anna Molinari, il gruppo di amici era uscito per festeggiare il compleanno del 31enne in un bar a San Siro. L'arma si trovava sotto il sedile, prima di essere afferrata dal 31enne e gettata in strada durante l'inseguimento. Una versione che però non convince gli inquirenti dal momento che sembrerebbe poco probabile che l'uomo, durante l'inseguimento, sarebbe riuscito a prendere l'arma, svitare il silenziatore e prendere anche alcuni proiettili. Tutto gettato fuori dal finestrino e senza finire fuori strada. Tra le piste e i sospetti della Procura, anche quello che l'arma potesse essere stata utilizzata per un'agguato.

Tra gli amici un uomo vicino alla ‘ndrangheta

Per ora certo è che tra i cinque a bordo c'è anche un 39enne di Corsico: l'uomo è già noto alle forze dell'ordine e ha alle spalle una condanna in primo grado a otto anni e dieci mesi di carcere nell'ambito di un'operazione antidroga del 2018, "Quadrato". È ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Buccinasco, una delle famiglie mafiose più potenti in Lombardia: e si trovava in libertà, ma con obbligo di firma, in attesa del pronunciamento della Cassazione. Ora in carcere con il resto dei suoi amici.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views