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“Laura Ziliani doveva essere uccisa sulle scale”: il piano originario del trio criminale

Laura Ziliani doveva essere raggiunta sulle scale, al piano intermedio della sua casa di Temù: qui il trio criminale aveva pensato nei giorni scorsi di ucciderla.
A cura di Giorgia Venturini
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Laura Ziliani doveva essere uccisa sulle scale, al piano intermedio della sua casa di Temù. Una delle due figlie, Silvia, l'avrebbe dovuta bloccare da dietro mentre Mirto e Paola l'avrebbero dovuto soffocare. Era questo il piano originario del "trio criminale" indagato per aver ucciso e occultato il cadavere della ex vigilessa di Temù. Tutto è poi saltato perché la Ziliani ha ritardato di qualche minuto l'arrivo a casa, passando prima a trovare un'amica. Così quando l'ex vigilessa avvisa le due figlie che sarebbe arrivata alle 22 e non più alle 20.30 il trio cambia strategia e si mette a cucinare muffin contenente benzodiazepine. A rivelare tutto è lo stesso Mirto Milani al suo compagno di cella nei mesi scorsi. Racconta tutto: il piano originario studiato nei minimi dettagli e quello improvvisato che hanno messo in atto nel giro di pochi minuti. Racconta tutto, senza sapere che in cella gli investigatori avevano già posizionato della telecamere che hanno ripreso tutto.

Come è morta Laura Ziliani

Laura Ziliani la notte dell'8 maggio è morta soffocata. Al suo arrivo il trio criminale le offre i muffin: l'ex vigilessa ne mangia uno ma non crolla come previsto nei primi 10 minuti. Dopo poco va a letto. A questo punto Mirto si allontana dalla casa, come era solito fare per la notte quando di solito arrivava la suocera. Pochi minuti dopo però era già in casa e i tre restano in attesa: l'ex vigilessa a un certo punto, ormai sotto effetto del benzodiazepine si alza e raggiunge il frigorifero per prendere forse da bere. È in questo momento che scatta la rabbia del trio criminale: Silvia piomba da dietro sulla madre ormai inerme. Le mette le mani al collo, arriva anche l'altra figlia Paola a darle manforte. Ma la Ziliani non è ancora morta: Mirto tenta di stringerle un sacchetto di plastica intorno alla testa. Anche in questo caso, con scarso successo. "Mirto Milani mi ha detto che c’è il dubbio che sia stata seppellita viva nella buca scavata a fianco del fiume Oglio, senza che loro ne fossero certi. Laura aveva convulsioni lunghe", ha raccontato poi il compagno di cella di Mirto agli inquirenti.

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