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Ultime notizie sull'omicidio di Laura Ziliani

Laura Ziliani sarebbe stata soffocata: si va verso la chiusura delle indagini

Stanno per concludersi le indagini delle Procura sull’omicidio Ziliani. Dai risultati dei primi test si farebbe sempre più concreta l’ipotesi della morte per soffocamento.
A cura di Giorgia Venturini
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Si va verso la chiusa delle indagini. Al laboratorio di medicina legale dell'ospedale Civili di Brescia sono terminati gli esami sul corpo di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù scomparsa dal paese di montagna in provincia di Brescia lo scorso 8 maggio e trovata morta l'8 agosto. Con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere sono in carcere due delle sue tre figlie, Silvia e Paola Zani, e il fidanzato della maggiore, ma anche amante della minore, Mirto Milani. Dalle prime indiscrezioni sui risultati dei test medici e riportate dal Giornale di Brescia, si fa sempre più concreta la pista che Laura fosse stata prima stordita da farmaci ansiolitici e poi uccisa soffocata. Chi sia stato materialmente a commettere l'omicidio è ancora tutto da capire, ma per gli inquirenti il piano è stato studiato e messo in atto da tutti e tre gli indagati, che più volte hanno cercato di depistare le indagini.

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Verso la fine delle indagini

Sarebbe dunque questione di giorni e la Procura potrebbe procedere con la chiusura delle indagini e il rinvio a giudizio per i tre arrestati lo scorso 24 settembre, che dal carcere ancora non hanno parlato: le due sorelle, di 27 e di 19 anni, sarebbero nella stessa cella a Verziano, mentre Mirto Milani, 27enne anche lui, è detenuto nel carcere di Canton Mombello. Saranno le indagini degli inquirenti a dare le risposte che mancando sulla morte della Ziliani: come è avvenuto nel dettaglio l'omcidio? E dove è stato nascosto il suo cadavere, prima che venisse ritrovato nel fiume Oglio? Ad oggi sono tante le ipotesi fatte anche sulla base di quanto il giudice per le indagini preliminari ha scritto nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quasi certo è che il movente dell'omicidio sarebbe da cercare nei motivi economici: da tempo infatti le figlie, "manipolate" da Mirto Milani come riportano le carte, si stavano preoccupando di gestire il grande patrimonio della madre. Il volere della ex vigilessa però era quello di lasciati in eredità la maggior parte della sua eredità alle sua figlia più fragile – l'unica non indagata – perché puntava a tutelarla di più proprio per i suoi motivi di salute. La sua decisione potrebbe essere stata anche influenzata dal fatto che era consapevole che Mirto stava manipolando le altre sue due figlie e con entrambe aveva una relazione.

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Il sindaco di Temù: Per tutti sono state le figlie

Per la maggior parte dei cittadini di Temù non ci sono dubbi: sarebbero i tre già in carcere gli autori del delitto. A confermare la tesi del movente economico è anche il primo cittadino Giuseppe Pasina: "Una sua amica molto stretta mi ha confidato che la Ziliani non era tranquilla: da Pasqua si preoccupava per gli scontri con le figlie Silvia e Paola sulla divisione del patrimonio familiare". E poi il sindaco aggiunge a Fanpage.it: "Il timore è che la vicenda venga dimenticata e che magari tra qualche tempo le ragazze tornino in libertà, senza che si sappia e si punisca mai chi ha commesso il crimine".

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