L’audio di Alessia Pifferi prima della morte di Diana: “Magari le daremo un fratellino o una sorellina”
"Adesso piano piano, voglio vedere un po’ di vestiti, anche in internet così, dovremmo andare a buttare già la data anche per la bambina, così perché io ho bisogno di questo di una persona che ci voglia veramente che ci dia una stabilità economica e che voglia una famiglia. Lui è quello che vuole, quindi così. E poi chissà magari le arriverà un fratellino e una sorellina a Diana": è quanto ha detto Alessia Pifferi in un audio inviato a un'amica e pubblicato dalla trasmissione Ore 14 in onda su Rai Due.
I progetti per il futuro
La 37enne, in carcere con l'accusa di aver abbandonato per sei giorni e fatto morire di stenti la figlia di un anno e mezzo, racconta all'amica i progetti per il futuro che avrebbe voluto realizzare con un uomo. Non è chiaro però se la persona alla quale si riferisce nell'audio sia la stessa per la quale ha lasciato sola in casa la figlia: "Mi sento, però, che questo mi può dare stabilità. Vuole proprio tutelare me e la Diana in tutti i sensi, e sta bene anche questo e forse, sta meglio ancora questo dell’altro a livello economico e quindi – racconta ancora all'amica – abbiamo deciso così".
E sempre alla stessa donna dice: "Abbiamo deciso così. Ieri sera me l’ha chiesto, ma già l’altra sera me lo voleva chiedere e abbiamo deciso così. Adesso piano piano comunicherò ad abituarmi anche io alla casa di là e Diana quindi così convoliamo a nozze. Ci sposiamo in poche parole". Durante la conversazione fa inoltre riferimento a un altro uomo con cui avrebbe avuto una relazione che però non era stata ancora chiusa: "Ho intenzione di chiudere perché non voglio stare con una persona che deve chiudere delle relazioni e poi si vede".
Lo sfogo con l'amica
In un altro audio, trasmesso sempre da Ore 14, Pifferi si sfoga con la stessa amica. Protagonista di questa conversazione è sempre un uomo che non è chiaro se sia quello con cui si sarebbe dovuta sposare o meno: "Non ce la faccio più. Trattata come una pezza da piedi, guarda non ce la faccio più. E continuo a scrivere, a chiamare, non so più come parargli. La sua giustificazione che sua sorella sta morendo, ieri si è scusato e non capisce come mi sento io, ma io sono arrivata, vorrei capire, non ce la faccio più".
Quello di Pifferi – che è indagata anche per il reato di corruzione di minore per avere avuto rapporti sessuali davanti alla figlia – appare come un bisogno spasmodico di avere una relazione: "La ricerca di nuove amicizie erano volte tutte a cercare di costruire un focolare domestico", ha spiegato l'avvocata che la difende Solange Marchignoli: "È una persona sola, abbandonata anche da se stessa. Alla ricerca spasmodica di qualcosa che le dia un'identità, che magari non ha ricevuto anche dalla famiglia. È un evento tragico, prima di tutto per la morte della figlia, e poi la tragicità esistenziale di una donna che è totalmente sofferente e sola".