1.526 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lascia la Calabria per insegnare a Milano: “Dopo 10 anni sarò scavalcata per le supplenze, rischio di non lavorare”

Anna D.S. è una docente di 37 anni, originaria della Calabria che si è trasferita a Gallarate (Varese) dove insegna in una scuola: “Ho una figlia di sei anni. Il mio compagno ha lasciato il lavoro in Calabria, per poter trasferirsi in Lombardia. Insegno da dieci anni e durante questo periodo ho sacrificato tante cose. A settembre rischio di rimanere senza lavoro, vi spiego perché”, ha spiegato a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
1.526 CONDIVISIONI
(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un'immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.

Anna D.S. è una docente di 37 anni, originaria della Calabria che si è trasferita in Lombardia e precisamente a Gallarate (Varese) dove insegna in una scuola: "Ho una figlia di sei anni. Il mio compagno ha lasciato il lavoro in Calabria, per poter trasferirsi in Lombardia. Insegno da dieci anni e durante questo periodo ho sacrificato tante cose. Paghiamo un affitto e, a fine mese, le uscite oltrepassano di gran lunga le entrate. Ho sacrificato gli affetti e ho visto andare via senza un ultimo saluto tante persone care, perché? Per dedizione al lavoro", ha spiegato a Fanpage.it.

"Per dieci anni ho "cresciuto", educato e ho trasmesso le mie conoscenze e il mio sapere, ma soprattutto la mia passione, a tantissimi alunni. Per dieci anni ho svolto questo lavoro con dedizione, serietà ed orgoglio. E tutta la mia vita ruotava intorno a quella professione ed ai miei "ragazzi". Il mio problema? A settembre non avrò più un lavoro. Perché? Per quale motivo? Perché lo Stato italiano ha pensato bene di non dare pari opportunità a tutti i suoi dipendenti", ha affermato.

Attualmente per poter rimanere nella prima fascia della graduatoria per le supplenze è necessario svolgere un corso abilitante su materia. Gli ultimi disponibili risalgono al 2014. Quest'anno sono stati attivati nuovamente. A febbraio, infatti, è stato emanato un decreto che autorizza i corsi: questi però sono riservati a coloro che sono già abilitati in un'altra classe di concorso, che hanno un diploma magistrale conseguito prima del 2001 o che hanno una specializzazione di sostegno.

La misura danneggia soprattutto i triennalisti, cioè i docenti che hanno tre o più anni di servizio, che non sono abilitati e che, in questo modo, non potranno nemmeno accedere ai corsi necessari per avere una abilitazione: "Facciamo un esempio: una docente di ruolo insegna Arte e Immagine ed è abilitata in questa classe di concorso. Un'altra non di ruolo invece insegna Tecnologia senza però essere abilitata. La docente di ruolo su Arte e Immagine, che nel frattempo si è abilitata anche sulla Classe di concorso A060 tecnologia, entrerà in prima fascia pur non avendo mai insegnato tale materia a discapito dell'altra", spiega ancora Anna.

I triennalisti hanno così creato un comitato: "È nato dal basso: alcuni colleghi, attraverso i social, hanno riunito centinaia di persone. Adesso ci stiamo mobilitando per un ricorso collettivo". Ad aprile sono stati pubblicati dal Ministero dell'Istruzione anche i decreti attuativi per attivare i corsi per i triennalisti. Il comitato lamenta però che le Università si sono attivate solo adesso. Mentre i corsi per gli insegnanti già abilitati in un'altra classe di concorso e per coloro che hanno una specializzazione di sostegno sono a numero aperto e al cento per cento da remoto (eccetto che per l'esame finale), quelli per i triennalisti hanno un numero limitato e prevedono una modalità integrata (50 per cento in presenza e 50 percento online).

A peggiorare la situazione è la riapertura delle graduatorie provinciali per le supplenze, che hanno validità due anni e prevedono due fasce: la prima per i docenti con abilitazioni su materia, la seconda per quelli non abilitati. Consentendo solo a chi è già abilitato in un'altra classe di concorso, a chi ha una formazione di sostegno e chi ha un diploma ante 2001 di poter accedere ai percorsi di abilitazione, i docenti triennalisti resteranno in seconda fascia: "Oltre il danno, la beffa. Saremo scavalcati in massa da migliaia di colleghi. A settembre molti di noi si ritroveranno senza lavoro: chi ha maturato esperienza lavorativa resterà in seconda fascia, chi magari si è appena laureato, non ha esperienza e si è specializzato nel sostegno si troverà in prima fascia", precisa ancora la docente.

1.526 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views