Lascia in eredità al Comune due case per i più bisognosi: “Ma solo per quelli italiani”
Ha lasciato in eredità due appartamenti al Comune di Lodi, perché vengano messi a disposizione delle famiglie in difficoltà. Ma la generosa benefattrice appena scomparsa ha messo in chiaro sul testamento: i proventi della vendita dovranno essere destinati alle persone bisognose, sì, purché "lodigiane e italiane". Ed è bagarre in consiglio comunale.
Lo riporta il quotidiano Il Cittadino. La donazione della signora M.E., classe 1937, consiste in un appartamento da 98 metri quadri situato in via San Bassiano e uno da 50 metri quadri in via Bendetto Croce, quartiere Fanfani. In assemblea è già stata approvata l’accettazione del legato immobiliare dal Comune, che non ha esercitato diritto di rinuncia: la cessione degli immobili, secondo una primissima stima, dovrebbe immettere nelle casse comunali fino a 280mila euro, da distribuire agli abitanti meno abbienti di Lodi in base all'Isee e ad apposite graduatorie. Soldi che dovranno obbligatoriamente essere destinati ai cittadini in difficoltà, o meglio solo ad alcune categorie.
"Perché i cittadini stranieri che hanno avuto la cittadinanza italiana e vivono a Lodi non possono essere inclusi tra i possibili destinatari? Così è discriminatorio", ha chiesto così dai banchi del consiglio il gruppo Lodi Comune Solidale. "Non è possibile allargare la platea dei beneficiari, le volontà della signora sono chiarissime", la replica dell'opposizione, tra l'esponente della lista Sara Casanova Sindaco Gianmario Invernizzi (che pochi mesi fa chiedeva "campi di rieducazione per stranieri") e quelli di Fratelli d'Italia. "È necessario il rispetto delle sue indicazioni testamentarie. Ci sono anche i poveri italiani".