Lara Magoni, candidata di FdI: “L’Europa deve tornare ad essere quella sognata dai padri fondatori”
Tra le candidate per le prossime elezioni europee c'è anche la sottosegretaria di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani, Lara Magoni. Prima di approdare in politica è stata una sciatrice e dirigente sportiva. Nella sua carriera sportiva ha vinto una medaglia d'argento ai mondiali e la Coppa Europa nel 1992.
Poi la decisione di entrare in politica: alle elezioni del 2018 è stata eletta senatrice della Repubblica Italiana nelle liste di Fratelli d'Italia. Il 29 marzo 2018 viene nominata assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda nella giunta regionale di Attilio Fontana. Con le nuove elezioni regionali del 2023 è stata rieletta ricoprendo da allora la carica di sottosegretario con delega a Sport e Giovani. Ora, sempre nella lista di Fratelli d'Italia, è candidata per le elezioni europee.
Da ex sportiva e da sottosegretaria allo sport ha spiegato a Fanpage.it come l'Italia si sta preparando alle Olimpiadi invernali del 2026. E ha commentato l'indagine della Guardia di Finanza e della Procura che ha indagato per corruzione e turbativa d'asta l'ex amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari.
Le Olimpiadi porteranno Regione Lombardia e l'Italia sotto i riflettori mondiali: si arriverà preparati?
Sono certa che la Lombardia arriverà preparata a questo grande evento. Sarà la vetrina a livello mondiale per le eccellenze del nostro territorio e porterà la nostra regione ad essere tra le "TOP10" più visitate a livello mondiale. La Lombardia è già uno dei territori più sportivi e vincenti di tutto il mondo e con la rassegna a 5 cerchi voleremo ancora più in alto. Molto si sta facendo per questo straordinario palcoscenico sportivo. Ricordo che questa Olimpiade è stata vinta su un dossier che garantiva il recupero delle infrastrutture già presenti sul territorio: si tratta di una missione complessa, ma si sta perseguendo con dedizione. Il mondo ci guarda e dobbiamo essere all’altezza di quello che le Olimpiadi rappresentano per la storia, non solo sportiva, dell’uomo.
Se venisse eletta in Europa cosa cambierebbe?
L’Europa deve tornare ad essere quella sognata dai padri fondatori: unita, federale, rispettosa delle identità nazionali pur nella condivisione necessaria: solo così saremo forti in chiave internazionale. Dobbiamo, come europei, tronare a far sentire la nostra voce sulle questioni più urgenti come i conflitti internazionali. Se verrò eletta a Bruxelles lavorerò spalla a spalla con gli amministratori locali e con il tessuto economico e sociale per tutelarli e rafforzarli. Sarò la loro voce in Europa cercando di sfruttare appieno le opportunità reciproche, per l’Italia e per l’Europa. Per i temi più specifici, credo che per i giovani si possa fare molto di più, partendo ad esempio dal tema della laurea europea, favorendo così percorsi internazionali. Grazie allo sport ho avuto l’opportunità di viaggiare molto e credo sia un aspetto fondamentale per il futuro delle nostre figlie e figli: il presente ed il futuro nel nostro Paese.
Il suo passato da sportiva come l'ha aiutata nel suo lavoro?
È stato fondamentale per il mio percorso politico e per il mio lavoro in Regione Lombardia. Quando sono entrata in politica ho usato lo stesso spirito che usavo quando entravo in gara sulle piste. La tenacia che serve per affrontare i problemi e la perseveranza per arrivare alla vittoria sono elementi del mio essere che non mi hanno mai abbandonato. Sono rimasta sempre ancorata ai principi di rispetto e lealtà che contraddistinguono un vero campione, anche a costo di rinunciare a qualcosa. Proprio grazie a questi principi sono riuscita a portare sui tavoli progetti efficaci per lo sviluppo turistico prima e sportivo e dei giovani lombardi poi. In egual misura mi comporterò in Europa qualora fossi eletta.
A due anni dai giochi Olimpici la Procura di Milano sta indagando per corruzione e turbativa d'asta: tra gli indagati c'è anche l'ex amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari. Perché indagini simili si ripetono in vista dei grandi eventi?
Credo che purtroppo sia inevitabile, lo dice la storia ed è bene che i nostri gangli giudiziari possano controllare e verificare che tutto si svolga regolarmente. Sono garantista e credo che fino a sentenza definitiva debba valere la nostra Costituzione e quindi la presunzione di innocenza. Proprio perché so quanto sia difficile amministrare e quanto occorra essere trasparenti, trovo sia necessario che chiunque possa aver sbagliato abbia poi una conseguente pena. L’Italia, in special modo a causa della criminalità organizzata, in questi giorni stiamo ricordando il giudice Falcone. Lui ha insegnato il metodo "segui i soldi": dove ci sono grandi flussi di denari c’è il pericolo si possano inserire figure poco raccomandabile e lo Stato deve fare di tutto per tutelarsi e sviluppare i propri anticorpi.
Questa indagine può infangare i Giochi?
Mi auguro e sono certa non accadrà ciò. Lo sport ha un valore simbolico ben superiore alle nostre vicissitudini cittadine, diciamo così. Da sportiva che ha partecipato da atleta a tre Olimpiadi e seguite altre da addetta ai lavori, mi spiace molto venire a conoscenza di questi problemi e mi auguro si possa chiarire il tutto, punire eventualmente chi ha sbagliato ma salvaguardare in primis il valore di una manifestazione che rimarrà nella storia della Lombardia e dello sport. Per noi non saranno un punto di arrivo ma di partenza per rilanciare ancora più forte i valori dello sport nella nostra regione, un’opportunità unica che la Lombardia saprà sfruttare aprendosi al mondo ed accogliendolo.