L’appello del sovrintendente della Scala alla politica: “Abbiamo bisogno del nostro pubblico”
"Abbiamo bisogno del nostro pubblico". È un appello accorato quello che il sovrintendente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, che rivolto alla politica ha sottolineato l'urgenza di un intervento per permettere di aumentare le presenze nelle sale italiane. A rischio c'è la sopravvivenza dei teatri.
Sovrintendente della Scala: Politica permetta di aumentare la capienza, teatri sono luoghi sicuri
"Speriamo che la politica ci dia presto la possibilità di avere una capienza più ampia" ha detto Meyer parlando palco del teatro milanese prima dell'inizio della Nona di Beethoven, nel primo concerto aperto al pubblico dopo la prima esecuzione di sabato scorso, riservata ai sanitari. "I teatri – ha aggiunto il numero uno del Piemarini – sono luoghi sicuri perché abbiamo preparato tutto, il pubblico è educato. Venite tutti con la mascherina con una disciplina che non si trova il metropolitana, sugli aerei, nei bar e nelle discoteche. Speriamo che facendo questo sforzo, che non è facile per niente, stiamo preparando un futuro per l'arte lirica, per l'opera, per i concerti e soprattutto per la nostra Scala".
Il difficile ritorno alla normalità del teatro
La Scala ha rialzato il sipario per la prima volta dopo il lockdown nella serata di domenica, in una sala con 670 persone persone (su una capienza di oltre duemila), con un distanziamento per rispettare le norme anti-Covid. Il concerto sulle note di Beethoven è stato dedicato agli operatori sanitari. Tra il pubblico Carla Fracci, l'ex premier Mario Monti, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Già dall'estate la Scala aveva ripreso le attività con una serie di mini concerti all'aperto nel mese di luglio. A inizio settembre c'è stato il Requiem di Verdi in Duomo (e poi a Bergamo e Brescia) in ricordo delle vittime del Covid.