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L’Anm bacchetta la Procura di Milano sul caso Pifferi: “Va garantito il sereno svolgimento del processo”

Per non trasformare il processo e l’imputato in “vittime della vicenda” è “necessario garantire il sereno svolgimento del procedimento”. Lo scrive in una nota la Giunta di Milano dell’Associazione nazionale magistrati, in riferimento allo sciopero promosso dalla Camera Penale per il prossimo 4 marzo.
A cura di Francesca Del Boca
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Alessia Pifferi con la sua legale Alessia Pontenani
Alessia Pifferi con la sua legale Alessia Pontenani
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Per non trasformare il processo e l'imputato in "vittime della vicenda" è "necessario garantire il sereno svolgimento dei procedimenti penali in tutte le sue fasi". Lo scrive in una nota la Giunta di Milano dell'Anm (Associazione nazionale magistrati) in riferimento allo sciopero degli avvocati penalisti promosso dalla Camera Penale e previsto per il prossimo 4 marzo, giorno della nuova udienza del processo che vede indagata Alessia Pifferi per l'omicidio della figlia di 18 mesi.

Oltre all'imputata, in un'indagine parallela aperta dal pm Francesco De Tommasi (già titolare del caso Pifferi con la collega Rosaria Stagnaro, ora dimissionaria per protesta) per favoreggiamento e falso ideologico, sono infatti indagate anche le due psicologhe di San Vittore e l'avvocata della difesa Alessia Pontenani. "Un attacco al processo", l'ha definita la presidente del Consiglio direttivo della Camera Penale di Milano Valentina Alberta in un'intervista a Fanpage.it. 

L'Associazione nazionale magistrati milanese, per l'occasione, ha inoltre ribadito "la centralità, per tutta la magistratura, del valore della funzione difensiva, in ossequio a quanto previsto dagli articoli 24 e 27 della Costituzione, cui quotidianamente ogni magistrato si deve impegnare, lealmente, a dare attuazione".

Ma non solo. "Accertare la verità è infatti l'obiettivo di ogni indagine e di ogni processo", continua la nota. "Ciò non può che avvenire, tuttavia, in un ambiente privo di condizionamenti, che consenta lo svolgimento disteso e pacifico del processo, senza che nessuno vi interferisca, proprio a garanzia dell'equilibrio delle decisioni e della piena esplicazione del diritto di difesa".

L'Anm del capoluogo lombardo ha sottolineato infine che "la presunzione di non colpevolezza e la parità delle parti nel processo sono principi cui tutti gli operatori del diritto hanno il dovere di conformare la propria attività. Allo stesso tempo, se da un lato l'operato dell'Ufficio di Procura deve essere tenuto distinto dalle valutazioni del singolo magistrato all'interno del procedimento, dall'altro deve essere ribadito che solo un ambiente giudiziario sereno, privo di condizionamenti e turbamenti esterni è in grado di garantire l'effettività dei principi sopra richiamati e l'equilibrio delle decisioni dei giudici e dei dirigenti degli uffici".

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