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Stefania Rota morta a Mapello

L’analisi delle tracce di sangue rivelerà se Stefania Rota è stata uccisa o è morta per cause naturali

Per l’analisi della presunta scena del crimine sarà utilizzata una nuova tecnica forense, la Bloodstain Pattern Analysis, che permetterà di ricostruire cosa è successo alla donna trovata morta nella sua abitazione a Mapello, in provincia di Bergamo, dopo quasi 2 mesi dal decesso.
A cura di Anna Vagli
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Il decesso di Stefania Rota, la donna di 62 anni trovata morta il 22 aprile scorso nella propria abitazione, presenta ancora molti punti da chiarire, anche ora che è stata ritrovata la sua auto. Per questo il pubblico ministero, la dottoressa Letizia Ruggeri, nota alle cronache per aver seguito il caso Yara Gambirasio ed essere riuscita ad incastrare dopo quattro anni di indagini complicate il suo assassino, Massimo Bossetti, ha previsto la procedibilità per omicidio volontario a carico di ignoti.

L'analisi delle tracce di sangue

In attesa di conoscere i risultati definitivi dell'autopsia, che consentano di fare luce su che cosa è successo davvero a Stefania, la risoluzione del giallo potrebbe passare attraverso lo studio delle macchie di sangue presenti nell’abitazione della donna. Come? Facendo ricorso ad una particolare tecnica forense, la Bloodstain Pattern Analysis. Capace di dirci chi e se c’è un assassino coinvolto nella morte della donna. Tracce ematiche che sono state ragionevolmente repertate durante l’attività di sopralluogo disposto dagli inquirenti.

Si riparte dunque da lì, dalla casa di Stefania Rota. Da dove tutto è iniziato e verosimilmente finito. Da quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una scena del crimine. Gli uomini del RIS del comando provinciale di Como, dunque, lo scorso martedì hanno effettuato il sopralluogo tecnico. E si sono soffermati per oltre tre ore. Ma perché è così importante?

Il sopralluogo tecnico sulla scena del crimine è un presupposto imprescindibile per un’inchiesta. È un’attività di collaborazione tra magistratura, polizia giudiziaria, polizia scientifica e medicina legale. Un’attività che si fonda su di una scrupolosa documentazione dello stato dei luoghi e richiede una ricerca ed una repertazione diligente delle tracce che si trovano.

Quattro sono state le buste contenenti materiale repertato dalla scientifica nell’abitazione della Rota. Elementi che finiranno dritti nei laboratori dei RIS, con la speranza che possano fornire le coordinate per la risoluzione di una vicenda che può ad oggi qualificarsi a tutti gli effetti come un caso di morte sospetta. Coordinate che, non potranno prescindere da un altro tipo di analisi: quello delle macchie di sangue.

Cos'è la BPA e perché è utile nei casi di omicidio

La Bloodstain Pattern Analysis è una tecnica di Crime Scene Reconstraction basata sullo studio approfondito delle macchie di sangue presenti su di una scena del crime. Consentendo non soltanto di individuare e cristallizzare la scena stessa, ma anche di stabilire le circostanze e le modalità con le quali si è consumato un delitto efferato. In termini concreti, gli schizzi e le macchie di sangue presenti su di una superfice ci raccontano cosa è accaduto.

Le tracce ematiche isolate nell’abitazione di Stefania sono riconducibili ad uno scenario omicidiario? Oppure quanto riscontrato dalla scientifica è collegabile solamente a delle ferite causate da una caduta accidentale della donna? Una caduta magari imputabile ad un malore? In tal senso, le analisi di laboratorio fugheranno ogni dubbio.

La BPA, infatti, è una tecnica forense che consente di stabilire con probabilità vicine alla certezza, la posizione ed il numero delle persone coinvolte in un’aggressione, ammesso che ci sia stata, la sequenza degli eventi e persino le modalità con le quali è avvenuta una colluttazione. Se la vittima è stata colpita prima oppure una volta caduta a terra. Oppure se è stata aggredita frontalmente o di spalle. Ma fornisce anche elementi in grado di denunciare il tipo di forza esercitato per colpirla e le modalità con la quale la traccia stessa è stata lasciata. Se si è trattato cioè di schizzo o gocciolamento.

Nel caso di Stefania, è verosimile credere che sulle macchie di sangue venga condotta anche quella che viene definita diagnosi cronologica, che serve per capire quanto è vecchio quel sangue. In soldoni, se sia riconducibile alla dinamica mortifera, qualunque essa sia. O se sia antecedente.

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