Lamorgese nomina Roberto Maroni come presidente della Consulta contro il caporalato
Si è svolta oggi la seduta di insediamento al Viminale della Consulta per l'attuazione del protocollo contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, sottoscritto il 14 luglio scorso. Come presidente è stato nominato l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Ringraziamo di cuore il presidente della Consulta Roberto Maroni, che ci ha dato il grande onore di accogliere la nostra richiesta, scelta che abbiamo fatto convintamente con i ministri Orlando e Patuanelli e il presidente Bianco come Anci, in virtù della sua grande esperienza come ministro" ha detto Luciana Lamorgese, ministra dell'Interno, durante la cerimonia. Il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli ha poi evidenziato come il problema fondamentale in questi ambiti sia "la difficoltà di accesso del mondo agricolo" in cui il caporalato si insinua.
Maroni: Grande onore presiedere Consulta contro il caporalato
Il neo incaricato ha parlato di "un grande onore" nel poter "assumere la presidenza della Consulta contro il caporalato". "C’è molto da fare, gli sfruttatori sono sempre in agguato e condivido la strategia che si articola in iniziative molto concrete – ha spiegato – a cominciare dalla mappatura del territorio per acquisire dati sui fabbisogni dei Comuni con la programmazione e realizzazione degli interventi di prevenzione di ogni forma di sfruttamento lavorativo". Maroni ha poi precisato la necessità di "fare squadra" coinvolgendo prefetti, sindaci associazioni della società civile e organizzazioni rappresentative di aziende agricole e lavoratori. L’organismo dovrà dare impulso alle iniziative contro il caporalato come previsto anche nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Roberto Maroni torna quindi a un incarico pubblico, dopo che si era ritirato, alcuni mesi fa, per motivi di salute dalla corsa alle elezioni amministrative per diventare sindaco di Varese, dove ha vinto poi Davide Galimberti.