L’amico di Francesco: “Il primo tratto ho guidato io, lui era euforico per la serata con Sofia”
"È stata una normale serata tra amici". A dirlo è Oreste Lupo, amico e coinquilino di Francesco D'Aversa. Nonché passeggero proprio di Francesco D'Aversa, quella maledetta notte in cui lui e Sofia Mancini sono finiti in fondo a un burrone.
Oreste era in macchina con loro, poco prima dell'impatto. "Avevo guidato io per il primo tratto", racconta a Il Corriere del Veneto.
"Mi sono fatto lasciare a casa di questa mia amica, e loro due sono ripartiti".Verso il baratro, a fianco dell’arteria regionale che collega il Lago di Garda ad Affi.
Le ricerche disperate per due giorni
Per due lunghi giorni i due sono spariti, cercati a tappeto da una vera e propria task force appositamente creata per l'occasione. Per essere poi ritrovati senza vita dentro la macchina accartocciata. Sull'asfalto, nessun segno di frenata.
Il nodo degli alcolici durante la serata in discoteca
Si indaga sulle condizioni del guidatore e sulle dinamiche dell'incidente. Perché l'auto su cui viaggiavano Francesco e Sofia è finita nel burrone? Cosa è successo dopo l'uscita dalla discoteca?
Saranno, ora, gli accertamenti della Procura scaligera a chiarire le esatte cause della fuoriuscita. Compresa l’ipotesi che i due ragazzi potessero avere bevuto alcolici durante la serata in discoteca.
Il secondo appuntamento di Francesco e Sofia
Intanto, l'amico assicura: "È stata una serata normale. Francesco era euforico, d'accordo, ma solo per la presenza di Sofia". Perché "Francesco era una persona di cui ci si poteva fidare". Sì, perché per Francesco e Sofia quello era il secondo appuntamento. "Ci teneva a uscire con lei. Quella sera si era preparato appositamente per vedere Sofia".
Una conoscenza che stava pian piano scendendo nel profondo. E che si è interrotta all'improvviso, come le loro giovani vite.