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L’allenatore di calcio rimprovera il figlio in allenamento, il padre lo minaccia: “Ti taglio la gola”

Un allenatore di una squadra giovanile di calcio della provincia di Varese è stato minacciato di morte dal padre di un suo giocatore. L’aggressione si è consumata prima sul campo da gioco e poi nel parcheggio del centro sportivo.
A cura di Fabio Pellaco
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"Ti taglio la gola. Ti spacco la testa". Un genitore ha usato queste parole per minacciare l'allenatore di suo figlio che si era permesso di rimproverarlo durante un allenamento su un campo da calcio della provincia di Varese. Le gravi minacce subite hanno portato il tecnico a meditare le dimissioni dalla società.

Ha seguito l'allenatore nel parcheggio e lo ha minacciato

Il fatto è accaduto la scorsa settimana, come racconta La Prealpina. A scatenare l'aggressione verbale dell'uomo sarebbero stati un paio di richiami che l'allenatore avrebbe rivolto a un ragazzino di 14 anni sul campo da calcio. Il padre, che stava assistendo all'allenamento sugli spalti del centro sportivo, non avrebbe preso bene i rimproveri e ha urlato nei confronti del giovane: "Ti aspetto fuori".

Al termine della seduta l'uomo è passato dalle parole ai fatti. Ha seguito il giovane allenatore fino al parcheggio e lo ha minacciato ancora: "Ti taglio la gola" e "Ti spacco la testa". Alle frasi pronunciate non è seguita un'aggressione fisica, ma l'accaduto ha particolarmente turbato l'allenatore. Dopo alcune ore dal fatto il tecnico ha comunicato sul gruppo WhatsApp della squadra di aver intenzione di lasciare la guida dei suoi ragazzi.

Il genitore ha ritirato suo figlio dalla squadra

Il 30 settembre la società sportiva ha convocato ufficialmente in sede il genitore del ragazzo. L'uomo, invece di scusarsi, avrebbe continuato a difendere il proprio figlio nonostante la dirigenza abbia provato più volte a fargli presente l'inadeguatezza del suo comportamento. Terminato l'incontro, l'uomo ha informato la società della decisione di ritirare il figlio dalla squadra.

Domenica 1 ottobre i ragazzi erano impegnati in una partita di campionato in trasferta. L'allenatore, dopo aver ritirato le proprie dimissioni, era regolarmente al suo posto in panchina. A sostenerlo anche una nutrita rappresentanza di dirigenti.

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