L’allarme del capo dell’Antimafia di Milano: “Il Covid facilita infiltrazioni della ‘ndrangheta”
Come spesso accade, durante le crisi sociali ed economiche di un paese a prendere il sopravvento spesso sono le mafie. Lo sa bene Alessandra Dolci, Procuratore aggiunto e capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha lanciato un allarme chiaro: "Si percepisce chiaramente un aumento della presenza delle mafie nel nostro paese: bisogna agire".
Il capo dell'Antimafia di Milano è intervenuta durante l'ottavo incontro annuale dell'Aidc, associazione dei dottori commercialisti, tenutosi nella giornata di ieri spiegando che la ‘ndrangheta è pronta ad approfittare dell'emergenza Coronavirus per infiltrarsi nelle aziende del Nord in difficoltà e una delle chiavi utilizzate è quella dell'usura, chiave d'accesso al sistema imprenditoriale lombardo. Da qui l'appello di Alessandra Dolci alla stessa categoria di dottori commercialisti a moltiplicare le segnalazioni antiriciclaggio, che oggi sono soltanto 300 su 105.000.
Adottare le giuste contromisure
"La percezione della presenza è decisamente aumentata, prendiamone atto – spiega il capo dell'Antimafia – adottiamo le contromisure che non possono essere soltanto quelle di carattere repressivo, rappresentate dall'intervento delle forze di polizia e dell'autorità giudiziaria. Ci vuole sinergia tra le istituzioni e le categorie professionali". Parole che aveva riferito anche a Fanpage.it nel pieno dell'emergenza Coronavirus spiegando che la Lombardia è il terreno di conquista più ambito per le mafie. La Direzione distrettuale antimafia ha già individuato settori e canali d'interesse della criminalità organizzata, attiva nelle società di sanificazioni, nella gestione dei rifiuti ospedalieri e dei kit sierologici, nel riciclaggio di denaro attraverso l'acquisto di attività commerciali fallite per colpa del lockdown.