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L’allarme dei presidi: “In Lombardia mancano decine di commissari per la Maturità 2024”. Ma il ministero smentisce

A meno di 24 ore dalla prima prova della maturità 2024 mancano ancora commissari e presidenti d’esame. I docenti rinunciano per i compensi troppo bassi. Anp parla di “situazione pesante”, mentre il Miur la definisce “allarmistica”.
A cura di Matilde Peretto
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(immagine di repertorio)
(immagine di repertorio)

Nella giornata di domani, mercoledì 19 giugno, circa 70mila studenti lombardi affronteranno la prima prova degli esami di maturità 2024. Come ogni anno, gli studenti si preparano e i docenti fanno a gara per non far parte delle commissioni d'esame. Infatti, decine di presidenti e commissari hanno tirato "buca" presentando chi certificati medici o chi per giusta causa. In Lombardia, sono state centinaia le rinunce secondo il presidente dell'Associazione nazionale Presidi, Matteo Loria. I professori non si presentano o rinunciano a causa dei compensi irrisori.

La situazione presentata dal presidente lombardo di Anp

I docenti rinunciano agli esami di maturità perché vengono pagati poco. I compensi sono irrisori e non sono mai saliti dal 2007 a oggi. Per esempio, i presidenti di commissione prendono 1249 euro, i commissari esterni 911 (dimezzata se la classe da valutare è una sola), mentre quelli interni ricevono 399 euro. Per i docenti di sostegno e gli esperti del liceo musicale, invece, non è proprio previsto un compenso.

"La situazione è pesante", dice Matteo Loria dell'Anp al Corriere della Sera. "Si parla di 85 rinunce nella provincia di Pavia, 40 a Brescia, parecchie a Bergamo, tanto che i colleghi parlano di ‘disastro'. Il problema è che in alcune classi di concorso non si trovano docenti da reclutare". Infatti, non è solo una questione di soldi, ma anche di formazione. Per esempio, all'istituto Cattaneo di Milano non si trovano due professori di topografia per la seconda prova. In generale, però, Anp precisa che la situazione nel milanese sembra migliore rispetto alle altre province.

La risposta del ministero: "Notizie allarmistiche sulle sostituzioni"

Il Mim (ministero dell'Istruzione e del Merito), dal canto suo, rassicura tutti con un comunicato stampa in cui parla di "notizie allarmistiche sull'elevato numero di sostituzioni a cui il Ministero avrebbe dovuto fare ricorso per sopperire alla defezioni di presidenti e commissari". E porta dei numeri che mostrano come per l'anno scolastico 2023/2024 c'è stata una riduzione del fenomeno delle sostituzioni.

"Per il ruolo di presidente le sostituzioni disposte in questi giorni sono state 425, che rappresentano il 3,06% del totale dei nominati", rispetto alle 551 dell'anno scolastico precedente e alle 1056 di quello prima ancora (2021/2022). "Per quanto riguarda i commissari le sostituzioni disposte sono state 2.516, a fronte delle 4.316 dell’anno scolastico 2022/2023".

Il toto-prove: cosa uscirà nella prima prova secondo gli studenti

In ogni caso, al centro della questione ci sono gli studenti che, professori o non professori, dovranno per forza affrontare la prima prova d'esame. Secondo alcuni sondaggi, i ragazzi si aspettano D'Annunzio, Montale o Pirandello per il tema letterario. Intelligenza artificiale e conflitto Israele-Palestina per quello argomentativo. Un occhio di riguardo per gli anniversari, invece, perché il 10 giugno sono stati 100 anni dalla morte di Giacomo Matteotti.

La direttrice generale dell'Ufficio scolastico regionale, Luciana Volta, ha scritto una lettera agli studenti. Augura a tutti buona fortuna e ricorda loro di non avere "paura di sognare, di esplorare nuovi orizzonti e di seguire le vostre inclinazioni: il mondo ha bisogno delle vostre idee, della vostra energia e del vostro impegno. Siate sempre coraggiosi, curiosi e determinati".

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