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Il rapper Shiva condannato per tentato omicidio

L’agguato nella casa discografica, la sparatoria e il tentato omicidio: la ricostruzione dell’arresto di Shiva

La ricostruzione della sparatoria avvenuta lo scorso 11 luglio davanti alla casa discografica di Shiva, arrestato ieri per tentato omicidio. La faida tra bande rivali della scena rap milanese: la Santana Gang di Shiva e la Seven Zoo di Rondo da Sosa.
A cura di Francesca Del Boca
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È l'11 luglio del 2023 quando le forze dell'ordine vengono allertate per una sparatoria avvenuta in via Cusago a Settimo Milanese, davanti alla casa discografica Milano Ovest.

Nello scontro rimangono feriti due ragazzi, 25 e 30 anni, mentre un terzo, incastrato da un video che lo riprende mentre impugna una pistola e spara, viene arrestato il 26 ottobre per tentato omicidio, nonché porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. È Shiva, rapper milanese 24enne, al secolo Andrea Arrigoni, musicista ai primi posti delle classifiche nazionali con più di cinque milioni di ascoltatori su Spotify.

Secondo gli inquirenti della Squadra mobile si tratta di una storia di vendetta, una guerriglia tra bande. L'ultimo capitolo di una lunga faida tra esponenti della scena rap milanese: la Santana Gang, che fa capo al rapper Shiva, e quella della Seven Zoo di Rondo da Sosa.

La chiamata dei passanti: "Qui un agguato tra gang"

Una storia che inizia con alcune chiamate alle forze dell'ordine da parte dei passanti terrorizzati. Sono le 20.20 circa di martedì 11 luglio 2023, e un uomo segnala la presenza in via Cusago, Settimo Milanese, di due persone "con un passamontagna e una terza persona con il viso coperto". Subito ipotizza: "È stato un agguato di gang, perché vedo delle persone in strada con dei bastoni".

Il telefono squilla ancora dopo pochi minuti. È un altro automobilista di passaggio a Settimo Milanese. "Avevo il finestrino aperto e ho sentito degli spari all'incrocio dove c'è l'autolavaggio", riporta, ancora spaventato. Poco dopo nota una Maserati blu in movimento, la stessa vettura da cui aveva visto scendere due giovani. Poi vede dei ragazzi "uscire con delle mazze" dal cortile di "una specie di studio di registrazioni". È Milano Ovest, la casa discografica di Shiva.

Il rapper Shiva con l'arma ad altezza uomo
Il rapper Shiva con l'arma ad altezza uomo

I giovani feriti: "Aiuto, mi hanno sparato"

Negli stessi istanti, al 118, arriva la chiamata di uno dei due ragazzi feriti nella sparatoria. Si chiama Alessandro R., ha 25 anni. Ai soccorritori spiega di essere stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco alla coscia, e manifesta il timore che il proiettile possa aver perforato il muscolo. "Mi hanno sparato a una gamba", dice. "Venite subito, veloci. Il proiettile non ce l'ho dentro. Non fa male". E specifica: "Sono in un palazzo, sono scappato".

L'agguato a Shiva davanti alla casa discografica

A mettere insieme i pezzi della vicenda ci pensano le immagini di una telecamera di sorveglianza installata proprio al di sopra dello stabile di via Cusago.

Alle 20.16 una Range Rover con a bordo Shiva e altri tre passeggeri fa ingresso davanti alla casa discografica. Appena scesi dalla vettura, i quattro vengono raggiunti dai due ragazzi vestiti di scuro: il 25enne Alessandro R. e il 30enne Walter P., atleti di arti marziali miste incaricati di dare una lezione a Shiva, si sono intrufolati nel cortile approfittando del cancello aperto. Con loro c'è un terzo ragazzo con il volto coperto, pronto a documentare l'intera scena con il telefonino.

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I colpi di pistola sparati da Shiva

È qui che Andrea Arrigoni, in arte Shiva, dopo aver rovistato nelle tasche dei pantaloni estrae una pistola. I due giovani affiliati alla banda rivale, coperti dai passamontagna, scappano via alla sola vista dell'arma. Prima il rapper milanese spara a terra, si alza la polvere del manto stradale. Poi si libera dallo zaino, impugna la calibro 9 ad altezza uomo, stando a quanto emerge dal video diffuso dalla polizia, e spara avvicinandosi agli aggressori in fuga. Vengono esplosi almeno quattro colpi, vicinissimi agli stessi amici di Shiva.

L'arma non verrà ritrovata dalla polizia

Shiva resta con la rivoltella in mano anche quando i tre rivali sono ormai spariti: la nasconderà poi vicino a una siepe del giardino, ma non verrà mai ritrovata dagli inquirenti – che tra le frasche della Milano Ovest rinverranno al contrario un silenziatore per armi da fuoco nascosto in un sacchetto di carta.

I tre giovani trovano invece riparo all'interno di una Jaguar blu che corre in loro soccorso mentre stanno ancora correndo, doloranti e feriti. Walter P. è stato solo sfiorato da un proiettile, e ha riportato un'ustione di secondo grado. Alessandro R. è stato preso in pieno alla coscia destra.

La faida con la banda di Rondo Da Sosa

Gli inquirenti, adesso, sono al lavoro per ricostruire anche il movente dell'aggressione avvenuta in via Cusago. Secondo quanto emerso, i due giovani feriti farebbero parte del gruppo di Rondo Da Sosa, alias Mattia Barbieri, ex amico di Shiva. All'origine della tentata aggressione ci sarebbe la vendetta per un dissing particolarmente offensivo, un video social in cui uno degli amici dei feriti era stato oggetto di un'umiliante presa in giro. Saranno le testimonianze dei diretti interessati a fare luce sull'accaduto: nel frattempo Shiva si trova recluso nel carcere di San Vittore a Milano, con la pesantissima accusa di tentato omicidio.

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