L’aereo precipitato a San Donato: cosa sappiamo della tragedia in cui sono morte 8 persone
Sono passati quasi tre mesi da quel 3 ottobre quando i residenti di San Donato Milanese, periferia milanese, scendono in strada dopo aver sentito un forte boato. Sono necessari solo pochi minuti per capire quello che sta accadendo: i primi testimoni raccontano di aver visto precipitare un aereo su un edificio in costruzione, vuoto al momento dello schianto perché nel cantiere la domenica non si lavora. Un paio d'ore dopo si parla di morti: le vittime sono tutti e otto i passeggeri del Pilatus-Pc12, il più piccolo è un bambino di 2 anni.
Chi sono le vittime della tragedia aerea
Ai comandi dell'aereo da turismo c'era il noto imprenditore romeno Dan Petrescu, proprietario del velivolo: si tratta di uno degli uomini più ricchi della Romania con un patrimonio stimato in 3 miliardi di euro. Era soprannominato "il miliardario ombra" perché non ostentava le sue ricchezze: si faceva vedere spesso a bordo di bus o altri mezzi pubblici. Con lui a bordo dell'aereo Pilatus Pc-12 c'era anche la sua famiglia: la moglie Regina Dorotea Balzat Petrescu di 65 anni con cittadinanza francese e il figlio di 30 anni, Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera. Le altre vittime sono amici di famiglia: l'italiano Filippo Nascimbene, di 32 anni e originario del Pavese, la moglie Claire Alexandrescou, cittadina francese, e il figlio di appena due anni Raphael. Infine la nonna del piccolo, Miruna Anca Wanda Lozinschi, e un amico del figlio dell'imprenditore, il canadese Julien Brossard. Avevano raggiunto Milano un paio di giorni prima e da qui erano partiti in aereo con direzione Olbia: in Sardegna li attendeva la madre dell'imprenditore per trascorrere insieme qualche giorno di vacanza. Ma ad Olbia non sono mai arrivati.
Cosa si sa sull'incidente
Sono da poco passate le 13 del 3 ottobre quando l'aereo da turismo decolla da Linate con direzione Sardegna. Pochi secondi dopo il Pilatus.Pc12 precipita. Cosa sia successo in quegli attimi è ancora un mistero. Certo è che la chiamata di soccorso all'Agenzia regionale emergenza urgenza arriva alle 13.09: medici e paramedici si precipitano a San Donato, tra via Marignano e via 8 ottobre 2001. Sul posto arrivano quattro ambulanze, un'automedica e un elicottero: a nulla purtroppo servono i soccorsi, in quanto tutte le vittime muoiono sul colpo. Sul luogo dell'incidente arriva anche il procuratore Tiziana Siciliano che riferisce che nessun allarme è stato lanciato dal pilota mentre un'anomalia è stata segnalata dalla torre di controllo. Passano giorni ed escono le prime indiscrezioni su una chiamata tra il pilota e Linate: l'aereo avrebbe cercato di ritornare all'aeroporto chiedendo coordinate alla torre di controllo. Ma nulla di tutto questo è stato mai confermato. Cosa è successo allora al Pilatus-Pc12? Quali sono le cause del terribile incidente?
Tutte le congetture sulle cause e la scatola nera senza dati
Sono almeno due le cause ritenute più probabili in questi tre mesi. All'origine dell'incidente ci potrebbe essere stata un'anomalia, un guasto al motore. A far pensare però che alla base ci sia stata una catena di cause sarebbe il fatto che l'aereo è precipitato come fosse un sasso: contro l'edificio ci è arrivato quasi in verticale. Lo dimostrano anche i rottami trovati in una zona limitata dell'area e non sparpagliati in diversi metri. Cosa insolita se si pensa che molto spesso quando il motore va in avaria si ha qualche minuto di tempo per "planare" e non precipitare come un sasso.
Tre la congetture fatte in questi tre mesi c'è anche quella del disorientamento spaziale del pilota: in quei giorni infatti è stato accertato che le nuvole erano basse e sopra i 500 metri di altezza non si aveva visibilità. L'imprenditore romeno ai comandi dell'aereo potrebbe aver perso l'orientamento del velivolo rispetto al piano della superficie terrestre. E questo spiegherebbe la caduta in verticale del velivolo. "L'unico modo per evitare il disorientamento spaziale è quello di mantenersi allenati alla guida", aveva precisato a Fanpage.it pochi giorni dopo la tragedia il generale ora in pensione Carlo Landi, ec comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare e qualificato come investigatore incidenti. Guasto meccanico o errore umano dunque? Tutto doveva essere svelato dall'analisi delle scatola nera, ma il 15 novembre è arrivato il colpo di scena. Nel giorno dell'apertura della scatola nera – recuperata già pochi secondi dopo la tragedia – pubblici ministeri, consulenti tecnici e avvocati si sono accorti che i dati trovati in memoria erano fermi allo scorso aprile. Eppure proprio i dati della scatola nera avrebbero potuto rivelare in poco tempo quanto accaduto all'aeroplano prima dello schianto: tutte le manovre fatte dal pilota e le possibili anomalie dei comandi, oltre a quanto è stato detto in cabina. Ora per conoscere la verità servirà molto più tempo. Le indagini sono portate avanti dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e dai pubblici ministeri Paolo Filippini e Mauro Clerici.
La terribile coincidenza
Lo schianto è avvenuto tra via Marignano e via 8 ottobre 2001: quest'ultima è la data della strage di Linate, la più grave avvenuta in Lombardia. Erano le 8.10 quando un aereo privato, un Cessna Citation CJ2, entrò per sbaglio nella pista principale di decollo e venne travolto da un McDonnell Douglas MD-87 della compagnia aerea Scandinavian Airlines. Nell'impatto morirono tutti i passeggeri a bordo e alcuni lavoratori impegnati in aeroporto. L'aereo non riuscendo a decollare andò infatti a schiantarsi contro un edificio adibito allo smistamento dei bagagli. Le vittime in tutto furono 118. Quando Areu ha comunicato la zona del disastro a San Donato, la vicinanza con via 8 ottobre 2021 non è passata inosservata: una coincidenza che ha fatto tornare molte persone indietro negli anni.