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Ladre e borseggiatrici andranno in carcere anche se incinte: la svolta della Procura

Fino ad ora le donne sorprese a rubare erano state immediatamente rilasciate una volta che comunicavano di essere incinta. Ora tutto cambia: la Procura ha deciso di aprire la porta del carcere anche per le ladre in dolce attesa.
A cura di Giorgia Venturini
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Ora le ladre sorprese a rubare in metro e per strade cittadine potranno finire "in carcere anche se incinte". Lo ha deciso la Procura di Milano che ha operato una sostanziale modifica alla disposizione per le Forze dell'ordine. La decisione arriva dopo alcuni servizi girati dal programma tv Striscia la Notizia: le donne sorprese a rubare fino ad ora erano state immediatamente rilasciate una volta che comunicavano di essere incinta. Così una volta fuori ritornavano a rubare. Tutto adesso cambia con la decisione della Procura di Milano che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle vittime, ovvero sempre più spesso studenti, pendolari, turisti e anziani.

I casi di ladre in dolce attesa

A Milano c'è anche il caso di una donna di 33 anni che era stata sorpresa a rubare in un appartamento di Milano. La ladra, sorpresa, era già stata l'autrice di più colpi messi a segno anche con le sue figlie. La donna è accusata di 18 furti, ma non ha mai scontato un giorno in carcere perché al momento dell'arresto era sempre incinta. Nove in tutto le gravidanze. Tutti i figli vivevano con lei in un camper. Qui era sempre stata riaccompagnata dopo aver messo a segno poi i suoi colpi. Famoso anche il caso di una donna di 34 anni che ha alle spalle venti arresti, sempre rilasciata perché in dolce attesa. Secondo le informazioni apprese la donna si era nascosta in un appartamento di Torvaianica, sul litorale della provincia di Roma, in compagnia dei suoi figli, sicura di non essere scoperta e di poter condurre normalmente la sua vita, nonostante le accuse a proprio carico. I carabinieri della locale stazione che stavano cercando di risalire a lei l'hanno trovata, fermandola mentre stava passeggiando sul lungomare con in braccio uno dei suoi dodici figli. L'arresto è avvenuto nel 2020. Solo allora i carabinieri l'hanno condotta all'interno del carcere di Rebibbia, dove dovrà rimanere con una somma complessiva di trent'anni di reclusione, per ben dodici sentenze a suo carico.

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