L’addio della Curva Nord dell’Inter al capo Boiocchi: ai funerali anche ultrà di Lazio e Milan
Silenzio. Ai funerali dello storico capo ultrà della Curva Nord dell'Inter, Vittorio Boiocchi, c'erano circa 300 persone. Tra rappresentanze delle tifoserie di Lazio e Milan, quello che ha attirato di più l'attenzione è stato proprio il silenzio. Rotto solo quando il feretro dello "zio" è stato portato fuori dalla chiesa di San Materno, nella periferia di Figino, accompagnato dal coro: "Vittorio sempre con noi".
L'agguato a Boiocchi
Boiocchi aveva 66 anni ed è stato ucciso in un agguato la sera del 29 ottobre. Due colpi di pistola calibro 9, esplosi a distanza ravvicinata, lo hanno raggiunto davanti al cancello del condominio di via Fratelli Zanzottera dove abitava.
Un colpo al collo e uno al braccio. Forse un'esecuzione, un regolamento di conti. Le piste seguite dagli inquirenti vanno dal business della compravendita illegale di biglietti alla gestione dei venditori ambulanti. Niente è escluso, nessuno, per ora, è colpevole.
I codici della Curva Nord
Sin dai primi minuti in cui si è diffusa la notizia sono stati adottati i codici tradizionali della Curva Nord. In quella sera si stava giocando la partita casalinga contro la Sampdoria e tutti i tifosi presenti al secondo anello verde dello stadio di San Siro sono usciti in segno di lutto. Anche chi non avrebbe voluto.
Poi, nella mattinata del 7 novembre, il giorno del funerale, i vari gruppi di tifosi hanno reso omaggio a Boiocchi. Su tutti, svetta lo striscione dei Boys San: il primo nucleo storico degli ultrà interisti.
I presenti e il ricordo delle figlie
Con l'attuale leader della Curva Nord Andrea Beretta sotto sorveglianza speciale e divieto di dimora a Milano, all'ultimo saluto allo storico capo ultrà non sono mancati il capo dei Viking Nino Ciccarelli e il fondatore degli Old Fans e degli Ultras Renato Bosetti.
Da Roma sono arrivati anche alcuni rappresentanti della tifoseria laziale, gli Ultras Lazio storicamente gemellati con i nerazzurri più per motivi politici che sportivi. È loro l'altro striscione presente alla cerimonia. Infine, anche una rappresentanza della Curva Sud milanista. Un segno di rispetto, anche se senza colori, per i rivali di sempre.
In chiesa, durante la cerimonia, hanno parlato le tre figlie di Boiocchi. Un ricordo del padre che nel corso della sua vita ha trascorso diversi anni in carcere. "Il tuo debito con la giustizia lo avevi pagato", ha detto una di loro al microfono, "magari avevi sbagliato ancora, ma nessuno aveva il diritto di toglierti la vita".