Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

La zia di Sofia Castelli, uccisa dall’ex: “È un giorno di rabbia, è nostro diritto avere giustizia”

A un anno dalla morte di Sofia Castelli, uccisa dall’ex fidanzato, i suoi concittadini la ricordano e i familiari continuano a chiedere giustizia.
A cura di Chiara Daffini
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È trascorso un anno da quando, nella mattina di sabato 29 luglio 2023, le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in un appartamento di Cologno Monzese (Milano), trovando il corpo senza vita della 20enne Sofia Castelli. A ucciderla e a confessare il femminicidio alla polizia è stato l'ex fidanzato Zakaria Atqaoui, che, secondo le indagini, avrebbe sottratto di nascosto un doppione di chiavi dell'abitazione e aspettato in casa fino all'alba che Sofia tornasse dalla discoteca con un'amica, per poi accoltellarla nel sonno.

Il 29 luglio 2024 c'è tutta Cologno nel cimitero di via Longarone, dove riposa Sofia.

La zia di Sofia: "Noi pieni di rabbia"

"Sofia, ovunque andava, si faceva conoscere perché era un vulcano. La conoscevano tutti, anche se di vista, ha colpito tutti ed è amata da tante persone", la ricorda così la zia materna Alexandra Zurria, esprimendo anche il dolore e la rabbia provati dalla famiglia in questi mesi.

"Purtroppo è un giorno non di festa – continua Zarria -. ma pieno di rabbia". Il riferimento è alla sentenza, emessa lo scorso 8 maggio dal tribunale di Monza, che ha condannato a 24 anni di carcere Zakaria Atqaoui. Una pena troppo leggera, secondo i familiari e gli amici di Sofia.

"Utilizzo questa giornata – dice la zia della vittima – per ricordare che c'è stato un omicidio con tre aggravanti, tra cui la premeditazione. Tre aggravanti oggettive e infatti confermate dai giudici, che però sono state messe allo stesso livello di attenuanti generiche. Se solo queste fossero state indagate, sarebbe diventata un’ulteriore aggravante, come lo è per la nostra famiglia".

"Questa persona (Zakaria Atqaoui) – chiarisce Alexandra Zarria – è stata accolta come un figlio, come un fratello, è stato accolto in casa, gli è stato trovato un lavoro quando aveva bisogno. Mia sorella e mio cognato l’hanno aiutato a chiedere la Naspi, quando ha perso il lavoro, l'hanno aiutato a trovare un appartamento. Questo è quello che forse non è passato. Per noi il fatto che sia stato aiutato così tanto, proprio perché magari non aveva completamente a suo appoggio la famiglia, è un’ulteriore aggravante, perché siamo stati noi la sua famiglia".

"Qui ci sono due vittime giovani – prosegue la zia di Sofia Castelli -: Sofia, in primis, e suo fratello, che oggi non c'è, lui non c'è mai, non ce la fa, si protegge. Lui è un'altra vittima giovane. La nostra famiglia adesso sta affrontando un'enorme sfida, che è quella di andare avanti senza Sofia, nonostante la sua mancanza. Non è la nostra sfida invece avere giustizia per lei, perché dovrebbe spettarci di diritto".

Il dramma dei giovani

Presenti alla commemorazione, oltre a familiari e amici, tantissimi cittadini di Cologno Monzese, dove viveva Sofia. "Questa è stata una tragedia nella tragedia – afferma il sindaco di Cologno, Stefano Zanelli -, proprio perché ha colpito proprio la comunità giovanile, di cui gli stessi protagonisti di questa vicenda sono parte".

"Però – continua il primo cittadino – devo anche dire che proprio i giovani sono anche quelli che più si sono attivati per organizzare iniziative in memoria di Sofia Castelli e contro la violenza. E anche per questo, stamattina, in questo grande abbraccio alla famiglia, abbiamo voluto dare spazio proprio anche ai ragazzi di Cologno".

Tra loro prende parola una sua amica d'infanzia, dicendo: "Fiera di averti avuto come amica, ho promesso a me stessa che qualsiasi cosa, qualsiasi vittoria, esperienza farò, la farò anche per te".

Non se la sente di parlare, invece, Aurora Fiameni, che di Sofia Castelli era una delle amiche più strette. Lei, che dormiva nella stanza accanto mentre Sofia veniva uccisa, ha affidato ai social il suo pensiero di oggi: "Un anno senza di te e ancora non sono riuscita a lasciarti andare, la vita è diventata pesante e invece che vivere ho pensato a sopravvivere giorno per giorno… Grazie a te Sofi per quello che hai fatto e farai per me. É un giorno triste per tutti, moriamo una seconda volta".

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