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La zia di Francesco, morto intossicato in un residence: “Era già andato all’ospedale, qualcosa non torna”

La zia di Francesco, il 25enne morto intossicato in un residence a Segrate (Milano) vuole chiarezza su quanto accaduto in quelle mura: “Neppure noi sappiamo con precisione che cosa sia accaduto in quel residence. I dubbi da chiarire sono tanti. Resta un dolore immane per la morte di Francesco e le gravi condizioni di Pietro, due angeli”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Attorno alla morte di Francesco Mazzacane gravitano diversi dubbi. Interrogativi ai quali le forze dell'ordine stanno cercando di dare risposta. Soprattutto perché a pretenderle sono i parenti del 25enne, originario di Torre del Greco (Napoli), che due giorni fa ha perso la vita a causa di un'intossicazione da monossido di carbonio.

Il ragazzo si trovava in un residence a Segrate (Milano). Con lui, c'era anche il compagno Pietro Caputo che è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Inizialmente si credeva che il 25enne fosse sopravvissuto e che Pietro fosse in realtà morto. È stata la madre di Francesco, come riporta il quotidiano "Il Corriere della Sera", a scoprire lo scambio di persona.

Erano già stati male

Arrivata in ospedale, ha trovato Pietro e non Francesco: "Per quello che abbiamo capito – racconta la zia paterna Libera Mazzacane – l'errore è stato dovuto al fatto che i documenti di Pietro erano vicino al corpo di Francesco".

Per lei esistono ancora troppi punti oscuri e per questo chiede chiarezza: "Neppure noi sappiamo con precisione che cosa sia accaduto in quel residence. I dubbi da chiarire sono tanti. Resta un dolore immane per la morte di Francesco e le gravi condizioni di Pietro, due angeli".

Pietro Caputo
Pietro Caputo

La donna si chiede soprattutto come sia possibile che i due ragazzi siano rimasti intossicati all'interno, se la caldaia invece si trovava all'esterno. Inoltre sembrerebbe che la coppia fosse già stata male nei giorni precedenti.

La zia racconta di aver appreso dalla madre del nipote che Pietro avesse chiamato l'ambulanza e che entrambi fossero stati visitati in ospedale: "Ma non ho notizie precise e non voglio addossare colpe a chi non ne ha: attendo che gli investigatori facciano chiarezza".

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