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Notizie sul caso di Leonardo La Russa

La vittima chiede il sequestro della sim di Leonardo La Russa, ma Gasparri: “Non si vada contro la Costituzione”

La famiglia della 22enne che ha presentato la denuncia per violenza sessuale contro Leonardo La Russa insiste che venga sequestrata anche la sim del giovane, ma per il vicepresidente del Sanato ci sarebbero ostacoli costituzionali.
A cura di Giorgia Venturini
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A sinistra il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e a destra il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo
A sinistra il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e a destra il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo
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La Procura di Milano negli ultimi giorni si sta chiedendo se inviare o meno la richiesta alla Giunta del Senato e chiedere l'autorizzazione per sequestrare la sim del cellulare di Leonardo La Russa, intestata però allo studio legale del padre Ignazio La Russa, nonché la seconda carica dello Stato. La richiesta, se venisse fatta, rientrerebbe nelle indagini della Procura che indaga su una denuncia di violenza sessuale presentata da una ragazza di 22 anni nei confronti del figlio del presidente del Senato.

A insistere per il sequestro della sim è la famiglia della 22enne che vuole capire cosa sia successo da quando la figlia ha incontrato Leonardo La Russa in una discoteca del centro del capoluogo lombardo.

La Procura ha sequestrato il cellulare e non la sim

La Procura al momento ha sequestrato solo il telefonino – e quindi non la sim – in uso esclusivo del giovane. Ma a far sorgere dubbi costituzionali, a partire dall’immunità parlamentare, è l'esponente di Forza Italia e il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che all'agenzia stampa AdnKronos precisa: "La Procura si deve preoccupare di non andare contro la Costituzione: si deve muovere nel solco delle leggi e quindi valutare se chiedere un'autorizzazione o meno".

Gasparri poi sottolinea quanto il cellulare sia fondamentale nel loro lavoro e che può contenere messaggi molti importanti tra alte cariche di Stato: "A me spesso capita di utilizzare Whatsapp per parlare con ministri, presidenti di Commissione, uffici parlamentari, agenzie di stampa. Il tema è: cosa è la corrispondenza? Il concetto di corrispondenza e di inviolabilità si estende. Per cui, la Procura fa bene a muoversi se si muove con circospezione".

Poi la domanda che si pone la seconda carica dello Stato: "Se c'è uno scambio tra il figlio di La Russa e gli amici, è un conto. Ma cosa accadrebbe se la Procura dovesse imbattersi, faccio un esempio, in uno scambio tra il presidente del Senato e il presidente della Repubblica?".

La Procura non indagherà sulla chat tra padre e figlio

La risposta però era stata già fornita dalla Procura già prima dell'interrogativo di Gasparri: la pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella avevano già precisato che le ricerche nel cellulare sequestrato non interesseranno le conversazioni tra l'indagato e politici coperti da garanzie costituzionali, come appunto il padre dell'indagato. I loro messaggi quindi non finiranno negli atti dell'inchiesta. Ora bisognerà decidere però se si procederà anche con il sequestro della sim.

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