La versione dei ragazzi accusati di aver aggredito il vigile: “Non è quello che sembra”
"Abbiamo degli elementi per sostenere che non è quello che sembra". Così spiega a Fanpage.it Antonio Buondonno, l'avvocato che insieme al collega Nicola Nettis difende il gruppo di ragazzi di Bolzano che la notte tra venerdì e sabato in zona Navigli a Milano ha aggredito l'agente di polizia locale di 61 anni. Al vaglio degli inquirenti, l’inchiesta è affidata al pubblico ministero Ilaria Perinu e all’aggiunto Laura Pedio, ci sono alcuni video che immortalano alcuni frammenti di quanto accaduto, ma che non sono sufficienti per chiarire l'esatta dinamica: "Le immagini danno conto di qualcosa che deve essere meglio chiarito. Si deve fare riferimento soprattutto ai primi secondi".
Le due versioni a confronto
Ad oggi ci sono due versioni, quella dell'agente e quella dei ragazzini: tutte e due ben diverse tra loro. Da una parte il vigile di Milano, in servizio da 30 anni, sostiene di essere stato aggredito dopo che è stato sorpreso dai ragazzi a scattare alcune foto. L'aggressione è continuata anche dopo essere stato qualificato mostrando tanto di tesserino ai ragazzini. Dall'altra c'è la versione dei ragazzi, intervenuti per difesa a disarmare un uomo che impugnava la pistola, scambiata dai giovani per una scacciacani. Ad aiutare gli inquirenti sulla ricerca della verità ci sono alcuni video finiti sui social: uno dei giovani si avvicina all'agente, in borghese, e gli toglie il cappello nel momento in cui il vigile stava per salire in auto. Braccato dai ragazzi il vigile spara un colpo in aria con la sua pistola, che già impugnava. L'agente non arma la pistola – punto che dovrà essere chiarito dai magistrati – e questo lascia pensare che il colpo fosse già in canna. A questo punto i ragazzi cercando di disarmare il vigile che urla "deficienti è carica": nel caos sarebbe partito accidentalmente un altro colpo di pistola che è rimbalzato sull'asfalto ed è andato a colpire un'auto in sosta. Uno dei ragazzi poi grida di chiamare la polizia. Tutta la dinamica però è ancora al vaglio degli inquirenti. Per ora al momento non è stato preso nessun provvedimento. I ragazzi, come conferma a Fanpage.it il loro avvocato, non sono stati sentiti ancora dal pubblico ministero. Le indagini preliminari dopotutto sono all'inizio.
Giorni di risse e aggressioni a Milano
L'aggressione dello scorso weekend mostra uno spaccato di città che negli ultimi giorni preoccupa. A questa infatti si aggiungono i fatti di molestie in piazza Duomo a Milano, la sparatoria a San Siro e le aggressioni a Rozzano. Protagonisti dei reati sono sempre giovani, a volte arrivati dalla periferia della città e altre volte da diverse regioni. Dal primo gennaio quindi si sta parlando di sicurezza: "C'è da fare molto sul lato sicurezza – ha precisato qualche giorno fa il sindaco Giuseppe Sala – che è fatta da uomini e donne in campo e da tecnologia. Porterò in giunta nei prossimi giorni una delibera per assumere 500 vigili, l'avevo promesso in campagna elettorale e spero che faccia lo stesso la Polizia di Stato: serve gente sul territorio".