House of Gucci, la vera storia di Patrizia Reggiani nel film sull’omicidio di Maurizio Gucci
Nonostante siano passati 28 anni dall'omicidio di Maurizio Gucci, l'ex moglie Patrizia Reggiani è salita ancora agli "onori" delle cronache in vista dell'attesa uscita del film "House of Gucci" con Lady Gaga. Oggi "la vedova nera", così era stata soprannominata dalla stampa italiana, ha 75 anni. Dopo aver scontato 17 anni di carcere più due ai servizi sociali, condannata per la morte dell'ex marito avvenuta il 27 marzo 1995, Reggiani è tornata a vivere nella sua Milano e a farle compagnia ci sono un cagnolino e un pappagallo. La 75enne è infatti tornata libera nel 2016.
Quella di Lady Gucci continua a essere la vita di una benestante. In base a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, Reggiani avrebbe dovuto ricevere un vitalizio di un milione di euro dalle figlie, convertito poi in alcuni benefit dal patrimonio di famiglia. Nel frattempo, per l'eredità ricevuta dalla madre Silvana Barbieri (tra cui la villa in centro a Milano e un capannone di 10mila metri quadri in via Mecenate), sono indagate otto persone (fra loro l'ex compagna di cella della vedova Gucci) con l'accusa di circonvenzione di incapace.
La vita di Patrizia Reggiani Martinelli prima di diventare Lady Gucci
Patrizia Reggiani Martinelli, nata nella provincia di Modena, non ha mai conosciuto il padre biologico. La madre, Silvana Barbieri, sposò l'imprenditore Ferdinando Reggiani che adottò la figlia. La famiglia Reggiani, ben prima del matrimonio con Gucci, era benestante: diversi gli immobili sparsi nel territorio del capoluogo meneghino. Poi nel 1971 la svolta: Patrizia Reggiani Martinelli, durante una festa, incontra il futuro marito Maurizio Gucci.
L'incontro con Maurizio Gucci e la proposta di matrimonio
I due hanno entrambi 22 anni. Inizialmente, come Reggiani racconterà alla giornalista Franca Leosini durante un'intervista per il programma "Storie Maledette", la donna trova lo stilista "estremamente arrogante, borioso e pieno del nome Gucci". Nonostante questo decide comunque di provare a frequentarlo e proprio dopo alcuni appuntamenti, la signora Reggiani racconterà di aver conosciuto una persona diversa. Da lì a breve, Gucci le chiede di sposarlo.
Rodolfo Gucci non partecipa al matrimonio di 500 invitati
La loro unione non è però approvata dal padre di Maurizio, Rodolfo Gucci fondatore del noto marchio. L'uomo ritiene che Patrizia Reggiani sia solo una scalatrice sociale interessata al loro patrimonio. Nonostante le critiche del padre, Maurizio decide di sposarla lo stesso. Rodolfo Gucci non partecipa al matrimonio e per circa un anno e mezzo rimane convinto delle sue affermazioni fin quando decide di deporre l'ascia di guerra regalando una casa a New York alla coppia.
I primi anni da marito e moglie e le figlie Alessandra e Allegra
I primi anni di matrimonio sono un sogno: la vita della neo coppia trascorre tra le case lussuose di Milano, New York, St. Moritz e il Messico. Reggiani racconterà che il marito era molto premuroso e non mancava mai di farle regali. Tra questi, non si può non ricordare il Créole, il veliero del 1927 che Gucci comprò dal governo danese e che poi è stato al centro delle dispute future per dividere i beni durante il divorzio. La loro favola è poi arricchita dalla nascita delle due figlie Alessandra e Allegra.
L'inizio della fine: la cessione delle quote e l'incontro con Paola Franchi
Nel 1983 muore il padre di Maurizio. E sarà proprio quell'anno a segnare l'inizio della fine. Il rampollo di casa Gucci eredita tutto, ma proprio perché libero di poter scegliere inizia a prendere decisioni irresponsabili che lo portano ad avere debiti su debiti. Tanto che poi è costretto a vendere l'azienda Gucci per 170 miliardi di euro. Qualche anno più tardi arriva il divorzio, ma soprattutto la notizia di una nuova fidanzata per Gucci. L'imprenditore infatti si lega all'ex moglie dell'industriale Giorgio Colombo nonché amica della stessa Patrizia Reggiani, Paola Franchi.
I pensieri omicidi e la "maga" Pina Auriemma
È proprio già nei primi anni del divorzio che Reggiani, come racconta a Franca Leosini, inizia ad avere pensieri omicidi. Ad amici e conoscenti dice di volere morto Gucci e offre a una dipendente e al marito del denaro per ucciderlo. I due avvertiranno poi Gucci che però non prende alcuna misura per proteggersi. Intanto, proprio durante gli anni del divorzio e poi della malattia (Reggiani verrà operata di tumore al cervello) cresce l'amicizia tra Lady Gucci e Pina Auriemma, che sarà poi condannata a 19 anni di carcere con l'accusa di essere stata l'intermediaria tra Patrizia Reggiani, mandante dell'omicidio, e l'esecutore del delitto.
Le due si erano conosciute alla fine degli anni '70 a Ischia e da allora intrattenevano un'amicizia perlopiù telefonica. Auriemma, che faceva parte della borghesia napoletana, non viene mai invitata né a casa né alle feste di Reggiani e Gucci. Proprio Lady Gucci ritiene che non sia la persona adatta "al suo giro di persone bene" e di questo la maga non si rammarica. Di Auriemma l'attrae la sua capacità di sdrammatizzare tutte le situazioni. Proprio la Reggiani diceva: "Eravamo come sorelle", riferendosi alla loro amicizia. È poi Pina Auriemma a trovare i due esecutori materiali dell'omicidio di Maurizio Gucci e per questo motivo la donna ha poi scontato tredici anni di carcere tornando poi libera nel 2010.
L'omicidio Gucci: cosa è successo il 27 marzo 1995
L'omicidio è avvenuto il 27 marzo del 1995. Alle 8.45 Maurizio Gucci esce da casa in corso Venezia per andare in ufficio in via Palestro, nel centro di Milano. Sta salutando il portiere, quando da un'auto esce un uomo che lo segue e gli spara quattro colpi alle spalle. Sarà un colpo alla tempia a ucciderlo. Inizialmente gli inquirenti concentrano le loro indagini sui contatti lavorativi di Gucci. Poi un informatore rivela di aver sentito qualcuno vantarsi dell'omicidio e di essere amico di Pina Auriemma. Dopo aver messo sotto controllo i loro telefoni, risalgono a Patrizia Reggiani identificata come la mandante. Alcuni mesi fa è stata la stessa Reggiani a raccontare in un'intervista alla rivista "Sette" di aver fatto uccidere l'ex marito "per stizza".
Ivano Savioni, Benedetto Ceraulo e Orazio Cicala: gli altri protagonisti del delitto Gucci
Il collaboratore di giustizia, nel suo racconto agli inquirenti, afferma che a vantarsi di aver partecipato al delitto Gucci è Ivano Savioni, portiere di un albergo. I magistrati decidono quindi di mettere sotto controllo i suoi telefoni ed è grazie alle sue conversazioni che riescono a risalire agli esecutori materiali. A sparare infatti è stato Benedetto Ceraulo mentre a guidare l'auto è stato Orazio Cicala. Il primo è stato condannato a 28 anni mentre Savioni e Cicala a 26 anni.
Gli anni in carcere da vera "diva"
Reggiani invece verrà condannata a 26 anni. A San Vittore o meglio al "Victor's Residence", come lo aveva ribattezzato, ha trascorso 17 anni. Nel documentario pubblicato da Discovery+ ha raccontato di avere avuto un trattamento speciale: "Dormivo, mi lavavo e scendevo in giardino a prendere il sole". Lei sostiene di avere avuto un rapporto stupendo con le altre detenute, ma sembrerebbe che il carcere – dove si trovava anche Pina Auriemma – fosse diviso tra chi sosteneva Lady Gucci e chi invece era dalla parte della "maga".
Le ultime notizie su Lady Gucci: oggi è libera e vive a Milano
Una volta tornata libera, Patrizia Reggiani è tornata a vivere nella sua casa di Milano. Fino al 2019 ha vissuto insieme alla madre che l'ha sempre difesa. Non ha alcun rapporto con le figlie, alle quali aveva anche chiesto di poter vedere qualche volta i propri nipoti. Una richiesta che però è stata rifiutata. La sua continua a essere una vita di agi e benessere. A farle compagnia nella sua quotidianità ci sarebbero un cagnolino e un pappagallo.
Il patrimonio e il vitalizio di Patrizia Reggiani
Al momento Reggiani, che proviene da una famiglia molto benestante, continua a condurre una vita agiata. Oltre ad avere ricevuto una parte dell'eredità della madre – il resto è finito in una fondazione costituita poco dopo la morte della donna -, Lady Gucci avrebbe dovuto ricevere un vitalizio da un milione di euro ogni anno. Questo era stato stabilito negli accordi siglati con l'ex marito nel 1993, anno in cui i due si separarono. E a doverlo pagare, come stabilito dalla Corte d'Appello di Milano, dovrebbero essere le figlie Allegra e Alessandra, uniche eredi di Maurizio Gucci. Le figlie però non sono mai state d'accordo nel versare la cifra prevista. Nel 2020 la Corte di Cassazione ha deciso che le sorelle non solo avrebbero dovuto pagare il vitalizio, ma avrebbero dovuto aggiungere 26 milioni di euro arretrati mai corrisposti. I soldi però fino a marzo di quest'anno non sono mai stati versati tanto che, stando a quanto spiegato a Fanpage.it, il legale di Reggiani ha inviato una diffida alle figlie chiedendo di versare il denaro per evitare di dover poi partire con dei pignoramenti.