La veglia del quartiere per la neonata trovata morta nel cassonetto: “Questo mondo non ti merita”
L'abbraccio simbolico di decine e decine di persone. Si tratta degli abitanti del quartiere milanese di Città Studi, scesi in strada ieri sera per rendere omaggio alla neonata trovata morta venerdì sera in un cassonetto della Caritas vicino a piazzale Gorini, all'angolo tra via Botticelli e via Saldini.
"Questo mondo non ti merita"
Un angelo bianco illuminato dalla fiamma di una piccola candela, lumini, palloncini rosa, gigli e pupazzi hanno decorato, per l'occasione, il bidone della raccolta dei vestiti usati dove è stata abbandonata la piccola, avvolta in una felpa sporca di sangue e placenta.
Sui lati del contenitore di latta giallo di via Botticelli, anche dei bigliettini. "Riposa in pace, piccolo angelo", recita uno, accompagnato da un mazzo di fiori bianchissimi. "Ciao piccola. Questo mondo non ti merita", un altro ancora, scritto con una penna blu.
La veglia del quartiere
Il momento è stato organizzato ieri sera intorno alle 21 dalla Basilica dei Santi Nereo e Achilleo, nel vicino viale Argonne. "Non potevamo restare indifferenti rispetto a una cosa così grave e importante", le parole del parroco don Pierluigi Panzeri. "Abbiamo pensato di sensibilizzare la gente sulla gravità dell'accaduto e alla tragedia che c'è alle spalle".
Le domande ancora senza risposta
Una tragedia nascosta, dai contorni ancora indefiniti. La donna che ha partorito la piccola (molto probabilmente, secondo i primi risultati dell'autopsia, nata morta durante un parto casalingo) gravita o risiede in quel quartiere, residenziale e benestante, o si è recata apposta lì per non destare sospetti? Quali sono state le circostanze del travaglio, evidentemente molto difficile, e quali sono adesso le condizioni della madre?
Infine: la piccola, venuta alla luce da poche ore quando è stata ritrovata per caso dai residenti di Città Studi, è morta per cause naturali, o un agente esterno ha causato il suo decesso?
La verità attraverso le telecamere della zona
Restano tantissime, insomma, le domande ancora senza risposta su questo caso. Nel frattempo, mentre gli inquirenti setacciano le telecamere della zona alla ricerca della verità, gli abitanti del quartiere si stringono in una preghiera collettiva. "Che possa ancora succedere una cosa del genere nel 2023 è una notizia davvero straziante", uno dei commenti. "E noi, troppo spesso, non ci accorgiamo del dolore che abbiamo intorno".