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La triste profezia di Jacopo Compagnoni, pochi giorni prima della morte: “La neve cade solo a guardarla”

Jacopo Compagnoni, terzogenito della famiglia, dopo Deborah e Yuri, aveva 40 anni, era una guida alpina ed è stato travolto ieri da una valanga in Valfurva.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine da Facebook
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Fino all’ultimo giorno è rimasto fedele alla sua grande passione, la montagna. Jacopo Compagnoni, terzogenito della famiglia, dopo Deborah, la campionessa, e Yuri, è stato travolto ieri da una valanga in Valfurva, il comune in cui viveva, in provincia di Sondrio, e dove sorgeva l’hotel di famiglia, il Baia Fiorita. Aveva 40 anni e dopo il liceo scientifico e una laurea nel 2000 aveva deciso di fare la guida alpina, anche se a volte vestiva i panni del maestro di sci.

Il lavoro come guida alpina

Lavorava da anni con le Guide alpine di Livigno. Nel suo ultimo post su Instagram, quattro giorni fa, scriveva: "Un giro a Livigno ad inizio stagione va fatto! Mantiene allegri e in guardia. Non bisogna dimenticarsi che qui la neve cade solo a guardarla". In una testimonianza video dove raccontava il suo lavoro sulle montagne di Sondrio, circa un mese fa, dichiarava: "Mio nonno era guida alpina, mio papà anche, e da piccolino mi portava, quando c’era un posto libero mi chiedeva e andavo insieme".

L’incidente fatale in montagna

Jacopo Compagnoni con un amico stava scendendo con gli sci d'alpinismo dal canale Nord del Monte Sobretta, a  2850 metri di quota, quando la valanga lo ha travolto. L'altro uomo, rimasto illeso ma sotto choc, ha subito chiamato il 112. Compagnoni è stato trasportato in elisoccorso in codice rosso all'ospedale di Sondalo ma purtroppo non ce l'ha fatta.

I messaggi degli amici sui social

Tanti i messaggi di cordoglio di amici e parenti, che ancora non possono credere alla tragedia: "La notizia mi è arrivata ora, la tua montagna tanto amata ti ha voluto tutto per sé – scrive un'amica su Instagram –  Le risate, la tua generosità, i giorni passati nella vostra Baita Fiorita, resteranno sempre nel mio cuore". "Ti ricorderò ogni volta che allaccerò gli scarponi ‘alla Jacopo', ogni volta che vedrò l’ Ortles e il Cevedale, ogni volta che pesterò una corda, ogni volta che vedrò uno zaino giallo" ricorda un altro messaggio.

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