La trattoria milanese con prezzi popolari che offre 600 risotti: “Qui non si pagano più di 13 euro”
Si chiama Trattoria Temperanza da Abele, nell'omonima via in zona Loreto (oggi NoLo). Ma chiunque a Milano, da decenni, la conosce ormai come "la risotteria". Cavolo nero con patate e fonduta di pecorino, zucca con timo e amaretto, salsiccia e castagne, ragù di cervo e funghi: si narra che siano addirittura seicento le ricette di risotto trascritte nel libro di cucina del ristorante meneghino, aperto dagli anni Settanta (subentrò a una bocciofila) a fianco di viale Monza.
"Seicento ricette? Ormai saranno molte di più", sono le parole del titolare e chef Ivan Mangialardo, un'istituzione nel quartiere a fianco di via Padova, fermata della metro Pasteur. "Il risotto è come la musica, uno dei pochi piatti che può conoscere infinite combinazioni".
Quanto costa un piatto di risotto alla Trattoria Da Abele
I risotti, infatti, sono proprio il punto di forza della trattoria: nel ristorante di via Temperanza, infatti, non vengono serviti altri primi. E il menu dedicato al piatto più lombardo che c'è cambia addirittura ogni sera, componendosi sempre però di tre categorie fisse: mare, terra e verdura (con la possibilità di fare un tris). Punto fermo della carta, ovviamente, il risotto giallo allo zafferano. Il segreto del successo? Prezzi ormai quasi introvabili sulle tavole milanesi (13 euro per una porzione abbondante e 18 per il tris, risotto giallo escluso), stagionalità degli ingredienti selezionati e cucina sempre espressa. "I tempi si allungano, sì, ma viene tutto preparato al momento", racconta il titolare. "Non esiste altro modo di cucinare il risotto".
I clienti famosi del locale
Il locale, che apre solo la sera e si porta ancora dietro l'arredamento anni Cinquanta di quando ospitava la bocciofila, vanta ormai una lunghissima e gloriosa storia, più milanese che mai. Joe Bastianich, anni fa, lo consigliò come luogo dove vivere la Milano dal sapore più autentico. Lo frequentavano Enzo Jannacci e gli artisti del vicino Zelig (in viale Monza), i volti più noti di Drive In e i fratelli di Silvio Berlusconi.
"Ma negli ultimi tempi la clientela si è parecchio ringiovanita, adesso ci sono tanti studenti e ragazzi". Effetto NoLo, insomma. Tavolate intere di giovanissimi che si trovano per festeggiare in compagnia o per passare la serata insieme prima di tirare tardi nei locali intorno a piazza Morbegno. "Sì, il quartiere è cambiato nel giro di pochissimi anni". Ma ai giovani, evidentemente, piace ritornare alla tradizione: amano i tavoli e le sedie ancora di una volta, i quadri appesi alle pareti e i piatti carichi e genuini, a basso prezzo.
I risotti più amati sul menu
La cucina, in generale, spazia però anche oltre ai confini della Lombardia. E oltre al risotto, alla trippa e alla selezione di formaggi locali offre ai clienti anche zuppe di pesce, polpette baccalà con puntarelle e ceci, strudel, porchetta cotta a bassa temperatura, radicchio e speck. "È una cucina regionale, con i piatti della tradizione lombarda che si mescolano con quelli veneti o romani". E spesso, addirittura, all'interno della stessa preparazione.
È il caso di uno dei risotti preferiti dagli affezionati della trattoria, il Vulcano (che prevede l'utilizzo del guanciale), o quello ispirato alla ricetta del pesto genovese con basilico, fagiolini e patate. E ancora del ragù in bianco delle Murge (cavallo, salsiccia e ricotta salata), la norma siciliana, cozze e radicchio trevisano, patate di montagna e taleggio di grotta, stinco di maiale e vino sagrantino dell'Umbria. Piatti arricchiti da preparazioni inedite come la salsa al caffè, la confettura di bergamotto, zola piccante e cacao, curcuma e cannella. "Tipica Milano", recitano in coro praticamente tutte le recensioni. Con un tocco di modernità.