Cosa ha detto il 17enne nella telefonata al 112 dopo aver sterminato la famiglia
Domenica 1 settembre un ragazzo di 17 anni ha ucciso padre, madre e fratello di 12 anni nella loro casa a Paderno Dugnano (Milano). È stato proprio l'adolescente a lanciare l'allarme. "Mio padre ha accoltellato mia madre e il mio fratellino", ha detto all'operatore del 112.
Il centralinista ha chiesto le loro condizioni: "Sono ancora vivi?". Il ragazzo ha ribattuto: "No, sono tutti morti, neanche mio padre è vivo, l'ho ucciso io". L'operatore sanitario è rimasto in linea, il 17enne all'arrivo delle forze dell'ordine era appoggiato sul cancello dell'ingresso della villa familiare in via Anzio, visibilmente scosso.
La confessione del 17enne e il possibile movente della strage
Durante l'interrogatorio ha confessato come in principio avesse pianificato il contenuto della chiamata in maniera differente: "Volevo raccontare che era stata mamma a uccidere papà e mio fratello, poi avrei confessato di averla colpita con il coltello".
Lo scenario a cui assistono i carabinieri, una volta arrivati al primo piano della villetta, è infernale: il corpo di papà Fabio giace sulla soglia della cameretta, il 12enne, il primo ad essere stato aggredito, è sul letto. Nella parte destra della stanza, giace il corpo senza vita della madre, Daniela, inerme sul pavimento.
Tutti hanno evidenti segni da taglio sul corpo causati dalle coltellate inflitte dal 17enne. "Non volevo farli soffrire, mi sentivo oppresso dalla mia famiglia. Sono rimasto sveglio, ho aspettato che tutti si addormentassero; sono sceso in cucina e ho preso il coltello. Volevo sentirmi libero".
Nei prossimi giorni si svolgeranno ulteriori accertamenti psicologici
Il diciassettenne ha raccontato di ascoltare musica triste da diverso tempo, in particolare The Long and The Winding Road, singolo dei Beatles, manifesto di una generazione in preda all'angoscia: "Molte volte sono rimasto solo e molte volte ho pianto. Non saprai mai le molte vie che ho provato".
Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori accertamenti psicologici e psichiatrici, fondamentali per diagnosticare possibili disturbi di personalità. Il pubblico ministero Sabrina Ditaranto, ieri durante la conferenza stampa, ha lanciato l'allarme: "Oggi c'è più solitudine tra i ragazzi, per avere supporto psicologico serve il consenso dei genitori, ma se i ragazzi non parlano in famiglia questo problema rimane sconosciuto".