La sua cascina va all’asta e uccide il commercialista Antonio Novati: agricoltore condannato a 16 anni
Non aveva accettato che la sua cascina fosse finita all'asta e ha ucciso il commercialista a coltellate. Ora per l'agricoltore di 61 anni Francesco Vailati è arrivata una condannata da parte del giudice per l'udienza preliminare di Lodi Francesco Salerno a 16 anni di carcere.
L'omicidio durante la comunicazione dello sfratto
I fatti risalgono al 20 aprile dello scorso anno. La vittima era il commercialista di 75 anni Antonio Novati. Quel giorno il 75enne era dovuto andare nella cascina dell'imputato per comunicargli che avrebbe dovuto lasciare le sue porzioni dell'immobile e del terreno. L'immobile infatti era destinato all'asta giudiziaria perché l'agricoltore non aveva provveduto al mancato saldo delle rate di un mutuo contratto firmato anni prima.
Nel dettaglio, il 17 febbraio, pochi mesi prima l'omicidio, un'ampia porzione della Casina era stata venduta. Vailati, nel frattempo, si era conservato una piccola parte di terreno dove continuava a produrre cereali. Ci aveva ricavato anche un'abitazione che condivideva con i genitori, poi deceduti. Giovedì 20 aprile però il commercialisti si era presentato per consegnargli gli atti che gli comunicavano che avrebbe dovuto lasciare la cascina. Da allora di Antonio Novati si erano perse le tracce.
La sua auto era stata trovata lo stesso giorno abbandonata a Massalengo: era stata lasciata in un campo a pochi chilometri dalla cascina. Da qui i primi sospetti.
L'arresto e la condanna dell'agricoltore
Le indagini hanno poi portato all'arresto di Francesco Vailati: il 61enne fin da subito si è dichiarato innocente, provando invece a incolpare un suo inquilino sudamericano quasi subito però scagionato dalla Procura. Ora per Vailati è arrivata la sentenza a 16 anni di reclusione, chiesta anche dal pubblico ministero Alfonso Serritiello. Dovrà risarcire anche la famiglia della vittima, che durante il processo si è costituita parte civile, di 100mila euro.