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Bang Bang Baby, la vera storia di Marisa Merico: cosa fa oggi la principessa della ‘ndrangheta

La vera storia di Marisa Merico, la principessa della ‘ndrangheta nella “Milano da bere”. La sua storia ha ispirato il personaggio di Alice nella serie “Bang Bang Baby”, interpretata da Arianna Becheroni.
A cura di Enrico Spaccini
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A sinistra, Marisa Merico in una foto su Facebook. A destra, Arianna Becheroni, l'attrice protagonista della serie "Bang Bang Baby"
A sinistra, Marisa Merico in una foto su Facebook. A destra, Arianna Becheroni, l'attrice protagonista della serie "Bang Bang Baby"

Naso pronunciato, mascella definita e capelli lisci. Nelle sue parole la parlata del Lancashire si mescola alla cadenza milanese. Marisa Merico oggi ha 52 anni e ha ricominciato una nuova vita. Sembra lontana quella "principessa della ‘ndrangheta" che nei primi anni novanta gestiva traffici internazionali di droga e che ha ispirato la serie "Bang Bang Baby", la prima serie italiana prodotta da Amazon Prime. La protagonista è Alice, una ragazza di 16 anni interpretata da Arianna Becheroni, che scopre che suo padre che credeva morto in realtà è vivo. E che la sua è una famiglia di mafiosi. Una storia prende spunto dalla vita di Marisa Merico: figlia di Emilio Di Giovine e dell'inglese Pat Riley, è stata al vertice della famiglia quando aveva solo ventidue anni. Aveva ereditato una struttura capace di dominare i traffici di eroina nella "Milano da bere" degli anni '80 e su scala internazionale. Un'organizzazione nata nella cucina della nonna: Maria Serraino.

Il papà Emilio Di Giovine, la mamma Pat Riley e l'infanzia a Milano

Marisa Merico è nata a Milano nel 1970. Suo padre è Emilio Di Giovine, la madre una ragazza inglese di nome Pat Riley. Il matrimonio tra i due è durato poco, ma Pat decise comunque di far crescere sua figlia a Milano. Della sua infanzia Marisa non ha mai parlato molto. In alcune interviste ha raccontato come uno dei ricordi più vividi risale a quando aveva sette anni. Era entrata in un ristorante milanese dove le avevano fatto vedere un corpo avvolto nelle lenzuola bianche. Era suo padre Emilio che era stato crivellato di colpi da una banda rivale. Al tempo aveva 27 anni e riuscì a sopravvivere. Ma per Pat quello era troppo. Per sua figlia aveva immaginato una vita migliore, lontana dai traffici della famiglia Serraino. Per questo motivo decide di trasferirsi in Inghilterra, nel Lancashire, e portare Marisa con sé. Emilio Di Giovine è il primo di 12 figli del boss Rosario Di Giovine e Maria Serraino. Il pubblico ministero Maurizio Romanelli che lo ha fatto arrestare diceva che Emilio era crudele: "Agiva prima ancora di aver pensato". Da quanto risulta dalle indagini, non ha mai ucciso nessuno con le proprie mani. Ma aveva fatto ammazzare tante persone. Gestiva così tanto denaro con il traffico di cocaina ed eroina che non sapevano "più dove metterlo". In tanti dicevano: "Emilio era pericoloso. Cattivo. Prendeva la gente a testate", compresa sua madre Maria.

Il rapporto con la nonna Maria Serraino

Era conosciuta da tutto come "La Signora", o "Mamma Eroina", ma sua nipote Marisa la chiamava semplicemente "Nan". Maria Serraino è stata la donna che ha portato la ‘ndrangheta dalla Calabria a Milano. Nata a Cardeto, vicino a Reggio Calabria, si è trasferita nel capoluogo lombardo dopo aver sposato il boss Rosario Di Giovine. A 18 anni ha partorito Emilio, poi altri 11 figli. "Mi ha allattata", diceva Marisa: "Ha avuto mia zia nello stesso periodo in cui sono nata io, e così mi ha dato il suo latte". Quando era ancora bambina aveva notato che la casa della nonna era "un po' strana": girava tanto denaro e in bagno c'erano i suoi cugini che tagliavano e confezionavano la droga. Lei è sempre stata un modello per Marisa: riusciva a comandare la famiglia e a gestire un commercio internazionale senza mai uscire dalla cucina. Nonostante le donne non potessero essere affiliate alla mafia, potevano esercitare il potere per procura. Aspetto necessario dell'organizzazione mafiosa, dato che spesso gli uomini venivano uccisi o arrestati.

Dora Romano è Nonna Lina nella serie "Bang Bang Baby"
Dora Romano è Nonna Lina nella serie "Bang Bang Baby"

Da "banchiere della mafia" a "principessa della ‘ndrangheta"

Quattro anni dopo il trasferimento a Lancashire, Marisa torna in Italia in vacanza. In quel periodo incontra la nonna che la convince a far visita al padre, che nel frattempo era stato rinchiuso in carcere a Parma. Emilio era stato arrestato per traffico di cocaina direzione Stati Uniti. Quando Marisa incontra il padre, nota che era ben vestito e che le guardie lo trattavano in modo diverso rispetto agli altri detenuti. Lui le racconta che gli danno da mangiare prosciutto di prima qualità, parmigiano e perfino aragoste. Le estati successive Marisa le trascorre tutte in Italia, fino a decidere di trasferirsi a Milano a 17 anni. La madre non era d'accordo. Entra a far parte della cosca, anche se all'inizio le affidano mansioni di secondo piano. Lentamente riesce a farsi notare, fino ad entrare nella gestione dei nuovi commerci con la Spagna. In poco tempo acquisisce il titolo di "banchiere della mafia": doveva occuparsi delle finanze della famiglia contrabbandando denaro in Svizzera. "Mio padre si fidava di me – raccontava – Avevamo lo stesso sangue, e sapeva che non avrei mai fatto niente di scorretto". La sua scalata verso il vertice della cosca arriva nel luglio 1992, quando il padre Emilio viene arrestato in Portogallo. Marisa diventa a ventidue anni la "principessa della ‘ndrangheta" milanese.

Arianna Becheroni è Alice nella serie "Bang Bang Baby"
Arianna Becheroni è Alice nella serie "Bang Bang Baby"

Il matrimonio con Bruno Merico e i primi ripensamenti

"Non potevo abbandonarlo", si ripeteva. Un anno prima aveva avuto la sua prima figlia: Lara. "Avevo capito di avere una grande responsabilità come madre, ma non potevo tirarmi indietro". Marisa si era sposata qualche anno prima con un certo Bruno Merico. Era uno dei fedelissimi di Emilio e lo aveva conosciuto durante una delle vacanze italiane. A lei piacevano le auto costose, i vestiti di lusso, i locali della "Milano da bere" e lui poteva darle tutto ciò che desiderava. Si sposano presto. Marisa ha sempre ripetuto di non aver fatto uso di droghe pesanti, fumava solo hashish e ha provato la cocaina solo per curiosità. Suo marito Bruno, però, era diverso. Maria Serraino era conosciuta come "Mamma Eroia" perché era solita ricompensare i suoi dipendenti, e anche i suoi figli, con dosi di droga. Bruno, così come altri, hanno sviluppato in poco tempo una forte dipendenza dall'eroina. A volte aveva allucinazioni in cui si convinceva che Marisa era una strega e minacciava di ucciderla. Alla fine la sua dipendenza distrusse il rapporto.

Il pentimento della zia Rita e l'arresto

La famiglia Serraino – Di Giovine inizia a perdere pezzi man mano che passavano i mesi. Faide tra cosche e abuso di droghe mietevano vittime in continuazione. Il colpo di grazia arriva nel marzo del 1993. Rita Di Giovine viene arrestata mentre trasporta un carico di ecstasy. La zia di Marisa era dipendente dalle anfetamine, soffriva di depressione ed era stanca di fare quella vita. Decide, quindi, di collaborare con la giustizia. La sua testimonianza ha portato all'arresto di più di cento esponenti della cosca. Intuendo di essere in pericolo, Marisa scappa. Torna nel Regno Unito, ma il 1° giugno 1994 viene arrestata mentre cercava di riciclare 1,9 milioni di sterline che teneva in un conto in Svizzera comprando una casa nello Yorkshire. Viene mandata nel carcere di Durham. Durante il periodo di detenzione si separa dal marito Bruno Merico e inizia una corrispondenza con Frank, un uomo condannato a quattro anni per furto in una gioielleria. Nel 1997 viene arrestata anche la nonna Maria Serriano per associazione a delinquere di stampo mafioso e omicidio. È morta nel 2017 mentre scontava la sua pena ai domiciliari. Da Durham, Marisa esce dopo tre anni, ma poi viene subito trasferita in Italia. Viene condannata a sei anni di detenzione per associazione mafiosa da scontare a Vigevano, in provincia di Pavia, ma un vizio di forma le permette di tornare libera dopo 15 mesi.

Laurea in criminologia e lavoro con i detenuti: chi è oggi Marisa Merico

Marisa ne ha abbastanza di quella vita, vuole cominciarne una nuova, da zero. Torna quindi in Inghilterra, a Blackpool, da Frank. Quando è incinta di tre mesi, però, riceve una telefonata: Frank è stato ucciso con dei colpi di pistola da dei gangster di Londra. Marisa decide di dare il suo nome al figlio e si rassegna all'idea di essere una madre single. Sembra tutto finito, ma nel 2009 le autorità italiane chiedono che Marisa sconti l'intera pena. Marisa si è difesa negli anni dicendo di avere due figli da badare e una madre malata di cancro a cui stare vicina. Nel 2013 scade il mandato di arresto, e la figlia di Emilio Di Giovine nonché nipote di Maria Serraino, è una donna libera. Consapevole di aver procurato dolore nelle altre persone, si è laureata in criminologia. Oggi insegna ai detenuti nelle carceri inglesi, condividendo con loro la sua esperienza e portando la testimonianza che si può cambiare.

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