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La storia di Augusto Rancilio, il fratello di Fiorenza sequestrato e ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1978

Augusto Rancilio è stato rapito il 2 ottobre 1978 a Cesano Boscone (Milano): è stato sequestrato da un gruppo di persone affiliate alla ‘ndrangheta. È stato ucciso durante un tentativo di fuga, ma i suoi resti non sono mai stati trovati.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di ieri, mercoledì 13 dicembre, Fiorenza Rancilio è stata trovata morta, con una ferita alla testa, nel suo appartamento di via Crocefisso a Milano. La nota immobiliarista è presidente dell'associazione Augusto Rancilio, dedicata al fratello rapito e ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1978.

Architetto e figlio dell'ingegnere Gervaso Rancilio, Augusto è stato rapito all'età di 26 anni. Il padre era un costruttore edile molto conosciuto in Italia, ma anche all'estero e in particolare modo in Francia.

Il rapimento di Augusto Rancilio

Il 26enne è stato rapito il 2 ottobre 1978, poco dopo le 7 del mattino: era appena arrivato, a bordo di una Peugeot 604, in via del Salici angolo con via dei Pioppi a Cesano Boscone (Milano) e, insieme al padre, si stava dirigendo verso un cantiere edile. A un certo punto, otto uomini mascherati e armati di pistole e fucili sono scesi da un furgoncino Fiat 900 T, che è poi risultato rubato, e  hanno aggredito padre e figlio: il primo è stato infatti stordito con un colpo alla testa, il secondo – che aveva cercato di scappare – è stato trascinato su un'Alfa 2000.

Il padre del giovane, fin da subito, aveva affermato di non poter pagare alcun riscatto perché tutte le imprese erano sovvenzionate da banche. Da quel giorno, nessuno ha più saputo nulla dell'architetto.

La svolta nel caso del sequestro e i resti mai ritrovati

La svolta sul caso del sequestro del 26enne è arrivata negli anni Novanta: il boss di ‘ndrangheta Saverio Morabito rivelò alcuni retroscena di omicidi, sequestri e rapine. Ha spiegato che era stato rapito da un gruppo di calabresi di Buccinasco. In un primo momento era stato portato in un box di Buccinasco e poi in una cascina tra Nerviano e San Giorgio sul Legnano.

È stato poi trasferito in Calabria per poi morire durante un tentativo di fuga. I suoi resti non sono mai stati trovati. Nel 1983 è stata intitolata una fondazione culturale senza scopo di lucro. La presidente era proprio la sorella Fiorenza, che è stata uccisa ieri e per il cui omicidio è stato fermato il figlio di 35 anni.

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