La storia del 15enne escluso da 31 scuole a Milano: interviene anche il ministro Valditara
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Eleonora e Alberto hanno bussato alle porte di 31 scuole di Milano, ma nessuna di queste ha accettato il loro figlio di 15 anni che ha una forma grave di autismo. Il 10 febbraio è scaduto il termine per le iscrizioni alle superiori per il prossimo anno scolastico e la famiglia si ritrova ora senza un istituto che possa accogliere il loro ragazzo a settembre.
Come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, questa storia comincia nell'ottobre del 2024, quando i due genitori hanno chiesto aiuto al Servizio orientamento scolastico del Comune di Milano, dedicato agli alunni con disabilità che usufruiscono del sostegno. A novembre l'ufficio ha suggerito loro tre scuole che, almeno in teoria, sarebbero state idonee e disponibili a ricevere il loro figlio. "I primi due istituti suggeriti dai servizi – hanno raccontato Eleonora e Alberto – danno subito risposta negativa e la terza dà disponibilità in via residuale, e cioè soltanto se alla fine resterà un posto libero e con le risorse per un disabile grave".
La famiglia decide quindi di rivolgersi ad altre scuole, per la precisione 28, ma nessuna riesce ad assicurare al ragazzo un posto adatto ai suoi bisogni educativi e personali, come per esempio il fatto di non poter stare per tanto tempo seduto e di avere bisogno di uscire dall'aula ogni tanto. Un istituto, a questo proposito, ha detto di non avere nessuno che possa controllare gli alunni fuori dalle classi durante le ore di lezione. Altre scuole hanno risposto di non disporre di strutture o di personale adeguato, di aver già troppi studenti con disabilità o di non riuscire ad accoglierne più di uno per classe.
Un alberghiero ha rifiutato la richiesta di Eleonora e Alberto perché nei suoi laboratori il ragazzo avrebbe dovuto utilizzare attrezzatura pericolosa. Stesso esito anche in un musicale, nonostante la coppia avesse proposto di sostenere la costruzione di una stanza di musicoterapia per tutti gli alunni. Altre scuole, stando ai racconti dei genitori, non avrebbero nemmeno risposto. Nessuna certezza nemmeno dalle private, alcune delle quali hanno risposto di non aver mai avuto studenti con disabilità gravi.
Su questa storia è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha dichiarato di aver "dato mandato agli uffici competenti di avviare una verifica approfondita" e ha poi commentato: "La scuola italiana ha il dovere di essere inclusiva per tutti gli studenti, senza distinzioni. Non è tollerabile che episodi come questo accadano in un sistema educativo che deve garantire il diritto all'istruzione a ciascun alunno, indipendentemente dalla sua condizione. Ci impegniamo a trovare una soluzione adeguata".