La sorella di Youns, ucciso con un colpo di pistola da Adriatici: “Non ci ha mai chiesto scusa”
“Vogliamo giustizia”, a gridarlo sono le decine di cittadini presenti al comitato pacifico fuori dal tribunale di Pavia che chiedono che la legge sia uguale per tutti sostenendo che invece per la Procura di Pavia "purtroppo non lo è".
La protesta è stata organizzata dai familiari di Youns, il 39enne ucciso da un colpo di pistola sparato dall’ex assessore alla Sicurezza di Voghera (Pavia), Massimo Adriatici.
Il motivo? Il capo di imputazione deciso dagli inquirenti che, alla chiusura delle indagini, che hanno deciso di accusarlo di eccesso colposo di legittima difesa e non di omicidio volontario, come invece richiesto dalla famiglia e i suoi avvocati.
“L’amico dei magistrati di questo palazzo, Massimo Adriatici, ha sparato a mio fratello che era pure malato”, dice la sorella di Youns.
Le parole della sorella
"Noi ci aspettavamo almeno, con tutte le prove che ci sono, l’inseguimento, la provocazione, le telecamere almeno che cambiassero il capo d’imputazione perché non c’è alcuna legittima difesa – racconta ancora Bahija – o eccesso colposo. Invece no, non succederà mai. In questa Procura purtroppo non cambierà mai niente perché lavora, non per la giustizia, ma per coprire l’assassino Massimo Adriatici e mi prendo le responsabilità di quello che dico”.
La richiesta di trasferire il processo
I familiari hanno chiesto inoltre di spostare il processo in un’altra città dopo che hanno scoperto alcuni scambi di messaggi tra Adriatici e gli ex vertici della Procura di Pavia, in cui emergerebbero alcuni rapporti amichevoli tra alcuni magistrati e l'ex assessore.
“Questi messaggi sono la conferma che in questo palazzo della Giustizia non esiste un pubblico ministero, non esistono magistrati, ma sono solo amici, parenti, cari dell’assassino perché questa – continua la sorella – è la conferma che non hanno lavorato, non hanno indagato e la conferma che lo stanno coprendo”.
Intanto la sorella fa sapere che Adriatici non ha mai contattato la famiglia di Youns: “No, mai avuto alcun contatto. Anche quando si parla di eccesso colposo di legittima difesa, normalmente ci sono condoglianze, delle scuse. Niente né da lui né dal sindaco di Voghera".