La solidarietà di Milano, raccolta di beni per l’Ucraina: “Si sente l’aiuto di tutti, la Russia è sola”
A Milano, così come in tutta la Lombardia e in tutta Italia, ci si organizza per raccogliere beni di prima necessità da inviare in Ucraina, vittima del sesto giorno di bombardamenti. "La positività di queste giornate è proprio la vicinanza. Purtroppo tutti viviamo la brutalità della guerra. Voglio ringraziare tutti quanti perché veramente tantissime persone sono venite qui a portare medicinali, viveri e beni di prima necessità che poi noi spediremo in Ucraina", spiega a Fanpage.it Don Igor Krupa, parrocchia dei Santi Giacomo e Giovanni di Milano, nonché parroco della comunità di ucraini. "Siamo molto preoccupati per i nostri cari, speriamo presto con l'aiuto di tutto il popolo di Dio che la guerra finisca il prima possibile", racconta uno dei cittadini ucraini coinvolti nella racconta dei beni di prima necessità. Poi aggiunge: "In Ucraina ho due fratelli, uno vive a Kiev e uno a Leopoli. Li chiamo ogni giorno. Loro stanno bene ma la preoccupazione è tanta".
"A restare sola è la Russia"
Una donna ucraina a Fanpage.it aggiunge: "Putin è una persona molto cattiva quindi non ci credo che arriveremo a un punto di pace. Qualcosa lui vorrà e vorrà tanto". E alla domanda cosa ha pensato il primo giorno di guerra lei ha risposto così: "Che è la fine della vita perché lì abbiamo tutto. Abbiamo le case, tutta la nostra vita. Se distruggono tutto siamo senza nulla". In questi momenti di preoccupazione Don Igor prega: "Unica cosa che ti rasserena. Giovanni Paolo II aveva detto che il rosario è la bomba atomica della Chiesa, noi usiamo quella". La comunità ucraina a Milano ha detto che il primo giorno di guerra è stata spaesata poi è arrivato il supporto di tutti e alla fine quella che è "rimasta da sola è la Russia".
Milano si organizza per l'accoglienza dei profughi
Intanto a Milano ci si sta organizzando per raccogliere i primi rifugiati dall'Ucraina. Nella serata di ieri, lunedì 28 febbraio, il Prefetto di Milano Renato Saccone, la vice sindaca Anna Scavuzzo, l'assessore al Welfare di Milano Lamberto Bertolè e quello alla Sicurezza Marco Granelli si sono seduti al tavolo per organizzare l'accoglienza. Durante la riunione si è pensato di utilizzare alcune strutture che sono già attive sul territorio: in particolare modo, si sta discutendo sull'ipotesi di poter utilizzare i Covid hotel messi in piedi durante la pandemia.