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La sinistra ricorda Gaetano Amoroso e risponde alle celebrazioni per Ramelli: “Milano resta antifascista”

Un centinaio di persone, su iniziativa di Memoria antifascista, hanno ricordato in piazzale Dateo il 21enne Gaetano Amoroso, morto in seguito all’aggressione di un gruppo neofascista nel 1976. Poco distante la manifestazione di estrema destra per Sergio Ramelli.
A cura di Chiara Daffini
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Non solo Sergio Ramelli. Milano ricorda, nella serata di martedì 29 aprile, un altro giovane ucciso per la sua militanza politica, seppur di segno opposto: si sono ritrovati in un centinaio in piazzale Dateo per commemorare l'operaio 21enne Gaetano Amoroso, tra i fondatori del Comitato antifascista di Porta Venezia,  accoltellato il 27 aprile 1976 da alcuni esponenti di estrema destra e morto tre giorni dopo in seguito alle ferite riportate.

All'iniziativa, promossa dalla rete Memoria antifascista, hanno aderito cittadini, partiti e movimenti, tra cui Avs, Anpi, Rifondazione comunista, Pd e diversi centri sociali. "È una giornata particolare – commenta al megafono Valter Boscarello, della rete Memoria antifascista – perché in queste ore in città viene commemorato il militante neofascista Sergio Ramelli. È veramente triste vedere tutto questo mobilitarsi per la figura di un caduto di estrema destra, facendo passare invece sotto silenzio decine di compagni uccisi dal terrorismo nero".

Ed è proprio sulle vittime del terrorismo, rosso e nero, a cui in giornata il sindaco di Milano Beppe Sala ha proposto di intitolare una strada, che si concentra il dissenso, introdotto dal consigliere Avs Onorio Rosati e confermato da chi lo succede al microfono in piazza : "Al di là delle considerazioni sull'innegabile valore della vita umana di tutti, a prescindere dal colore politico – dice Rosati -, mai più come in questo momento ci sarebbe bisogno di chiarezza su quello che è successo negli anni Settanta, senza accomunare i caduti sotto l'etichetta generica di ‘vittime del terrorismo'. Mai come in queste settimane – prosegue Rosati – abbiamo sentito mettere in discussione i valori dell'antifascismo. Ha ancora senso parlare oggi di antifascismo? Assolutamente sì, soprattutto in questo periodo storico quando le scelte dall'attuale governo, a partire dal ddl, divenuto poi decreto, sicurezza, stanno introducendo elementi autoritari e repressivi che tendono a snaturare i principi della nostra democrazia".

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Presente al presidio antifascista anche il vice presidente del Municipio 3 Filippo Rossi, che non risparmia un affondo alla parallela manifestazione per Ramelli : "Questo tipo di rappresentazioni, neo fasciste e neo naziste, sono assolutamente non benvenute nel nostro municipio, siamo qua con determinazione a ribadire che l'antifascismo è uno dei valori fondanti della nostra amministrazione e della nostra Repubblica".

Parole a cui si accoda Ardemia Oriani, dell'Anpi provinciale: "Milano non accoglierà e non sarà dalla parte di cui vuole far ritornare al passato fascista, non accetteremo odio e violenza. Faremo ora e sempre resistenza".

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Per Gaetano Amoroso viene deposta una corona in via Uberti, dove il giovane venne aggredito. In sottofondo il grido: "Gaetano è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai".

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