La sindaca di Crema: “No alle sanzioni su Cuba, il mondo superi l’era Kennedy”
L'ha detto in una lettera inviata al Premier Mario Draghi, l'ha ribadito a Fanpage.it. "Le sanzioni economiche unilaterali nei confronti dei cosiddetti Paesi non allineati hanno effetto negativo sui diritti umani dei cittadini che li abitano". Così la sindaca di Crema Stefania Bonaldi in merito al voto contrario dell'Italia rispetto alla risoluzione presentata al Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu in cui veniva chiesto lo stop alle sanzioni di alcuni Stati nei confronti di altri. Tra questi, Cuba, che un anno fa ha aiutato enormemente la comunità cremasca durante la prima ondata del Covid inviando una brigata di medici in supporto.
Sindaca, che messaggio ha dato l'Italia votando contro la risoluzione?
Così facendo lo Stato è rimasto bloccato ad un periodo storico e politico vecchio di almeno mezzo secolo. Le sanzioni unilaterali colpiscono duramente i cittadini nei diritti umani in Paesi che sono molto diversi tra di loro. E questo, nel 2021, non è più accettabile.
Come giudica gli effetti di queste decisioni?
Devastanti per chi le subisce. Si sta impostando una logica di politica internazionale che è cristallizzata nel tempo, con Cuba siamo fermi a Kennedy. Credo che anche alla luce della pandemia da Covid, che ci ha insegnato che si esce insieme dalle situazioni, occorrerebbe maggiore cooperazione internazionale.
Come fare per realizzare ciò?
Anche assumendo gesti simbolici che devono farci evolvere. Il voto dell'altro giorno all'Onu poteva essere un'occasione. Fortunatamente la risoluzione è stata approvata comunque.
Non è un caso che lei abbia a cuore le sorti di Cuba.
La mia è una difesa vera e sentita, non d'ufficio. Non potevo esimermi dall'offrila dopo l'aiuto che ci hanno dato l'anno scorso. Inoltre con questa lettera ho voluto anche chiedere un segnale per una nuova sensibilità abbandonando certi schemi legati alle ideologie che, forse, è il caso di superare senza basare i rapporti internazionali sulla forza.
Sente ancora i medici della brigata cubana?
Sì, ci aggiorniamo periodicamente via mail o su whatsapp. Ora sono appena tornati da Panama, dove sono stati fino al 24 marzo per combattere la pandemia. Loro sono fatti così, hanno una predisposizione ad andare dove c'è più bisogno di aiuto. Rientrati a Cuba, ci hanno raccontato della sperimentazione dei cinque vaccini che stanno testando, di cui due appena entrati nella fase finale.
La Sanità è da sempre al centro delle politiche cubane.
Sì, da loro il tema della Sanità è estremamente importante. La basano su una fortissima impronta territoriale, ci sono otto medici ogni mille abitanti, che è un dato molto alto. Vanno casa per casa a curare le persone. Non a caso, in un anno di pandemia hanno avuto 400 morti per Covid su circa 12 milioni di abitanti. Paragoniamo questo dato alla Lombardia (che conta circa dieci milioni di abitanti e un totale di quasi 31.000 morti, ndr) e poniamoci delle domande.