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La scrittrice Cecilia Parodi indagata per discriminazione e odio razziale dopo la denuncia di Liliana Segre

In un video diffuso su Instagram la scrittrice aveva detto: “Odio tutti gli ebrei”. La Procura di Milano ipotizza anche l’accusa di istigazione a delinquere, oltre a quella di diffamazione aggravata.
A cura di Francesca Del Boca
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La scrittrice, attivista e relatrice Cecilia Parodi è indagata a Milano per istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e per diffamazione aggravata dall‘odio razziale a seguito della denuncia della senatrice a vita Liliana Segre in relazione a un video, pubblicato su Instagram nei mesi scorsi e poi fatto sparire, nel quale avrebbe affermato, tra le altre cose, "odio tutti gli ebrei".

Il fascicolo, a seguito della denuncia della senatrice Segre, assistita dal legale Vincenzo Saponara, è stato aperto dal pm Leonardo Lesti della Procura guidata da Marcello Viola.

Su Instagram, stando a quanto ricostruito nelle indagini, Parodi avrebbe prima usato frasi antisemite contro Segre e poi, dopo un commento di un utente, avrebbe anche pronunciato una serie di affermazioni come "odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all'ultimo, odio tutti quelli che li difendono". Proprio per queste frasi la Procura ipotizza anche l'accusa di istigazione a delinquere, oltre a quella di diffamazione aggravata.

Dopo la denuncia, presentata nelle scorse settimane alla Procura di Milano dall'avvocato di Segre, e l'iscrizione del fascicolo per le due ipotesi di reato, gli inquirenti dovranno valutare anche eventuali profili di competenza territoriale ad indagare e se sarà necessario semmai trasmettere gli atti di indagine ad altra sede giudiziaria.

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