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La Russa insieme a Sala alla commemorazione per Sergio Ramelli: “Serve pacificazione nazionale”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha deciso di non rispondere a chi gli ha rivolto domande sul saluto romano. Il sindaco Beppe Sala: “Bello che la politica si divida, ma deve esserci una base di non violenza”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco di Milano Beppe Sala hanno partecipato alla cerimonia in ricordo di Sergio Ramelli. Nell'omonimo parchetto intitolato allo studente 18enne ucciso nel 1975 da un gruppo di Avanguardia operaia, la seconda carica dello Stato ha lasciato deporre la corona di fiori al primo cittadino meneghino.

La Russa si è detto "molto contento" di aver lasciato questo compito a Sala, ricordando le parole scritte sul cippo in ricordo di Ramelli: "La memoria di oggi vuole invitare alla pacificazione nazionale, che non vuol dire parificazione. Sono due concetti diversi".

Il commento di La Russa

‘Pacificazione nazionale' è il termine che appare tra le iscrizioni lasciate sul cippo che ricorda il giovane militante del Fronte della Gioventù. Spesso, in queste occasioni, i militanti di destra si esibiscono nel saluto romano, residuo del Ventennio fascista.

A chi ha chiesto al presidente del Senato di commentare questa abitudine, ha risposto lapidario: "È il giorno di Sergio Ramelli, non accetto di fare una conferenza stampa".

"Bello che la politica di divida"

Dall'altra parte, Sala ha tenuto a sottolineare il significato della parola "riconciliazione: significa tantissimo, bisogna essere capaci da tutte le parti di metterla in atto, però è normale, giusto, anche bello che la politica si divida e veda le cose in maniera diversa". Diversità che,  però, "deve essere sulla base della non violenza e del rispetto delle parole degli altri".

Non è mancata una contestazione all'evento, seppur piccola. "Viva il 25 aprile", ha gridato più volte una contestatrice, "fascisti a casa". In particolare, questa si è verificata quando Romano La Russa, fratello del presidente del Senato e assessore lombardo alla Sicurezza, commemorava Ramelli. Lui stesso si era reso protagonista di un episodio che fece discutere non poco, quando durante il funerale di Alberto Stabilini, militante di destra, si esibì nel saluto fascista durante le esequie.

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