La Russa al memoriale della Shoah con la senatrice Segre: “Io antifascista? Non svilite queste occasioni così”
La senatrice a vita Liliana Segre ha fatto visita questa mattina, lunedì 15 gennaio, al Memoriale della Shoah del binario 21 della stazione Centrale di Milano. Insieme a lei, sopravvissuta alla deportazione al campo di concentramento di Auschwitz a 13 anni e oggi presidente della Commissione straordinaria del Senato su intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza, anche Ignazio La Russa. "Ho regalato alla senatrice una targa con l'articolo 3 della Costituzione", ha detto il presidente del Senato, il quale alla domanda dei giornalisti se oggi si è sentito un po' antifascista ha preferito rispondere con un "buongiorno a tutti".
"Sala e Fontana hanno promesso un interessamento perché questo luogo sia visitato"
"Quando passo questo ingresso non sono più la vecchia che sono adesso", ha dichiarato la senatrice a vita Segre prima di entrare nel Museo che ricorda la deportazione di centinaia di ebrei italiani nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra mondiale: "sono quella che è entrata qui per uscire deportata. Non l'ho mai dimenticato".
Davanti ai giornalisti, La Russa ha spiegato di aver "ringraziato la senatrice per l'emozione che ci ha regalato" aggiungendo che "l'occasione si deve ripetere più spesso possibile per tutti, soprattutto gli studenti". Per questo motivo, il presidente del Senato ha riportato le parole del sindaco di Milano, Beppe Sala, e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che hanno "promesso un interessamento perché questo luogo sia visitato".
"Si sente antifascista?", La Russa: "Non svilite queste occasioni con queste cose"
"Fa bene a tutti e invito tutti a visitare questi luoghi per capire e avere un monito perché tutto questo non possa mai ripetersi", ha concluso La Russa dicendo di aver "regalato alla senatrice Liliana Segre una targa con l'articolo 3 della Costituzione". Si tratta dell'articolo in cui viene affermato che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Nonostante questo, a precisa domanda da parte dei giornalisti se si sente un po' antifascista, La Russa ha preferito chiudere con un "buongiorno a tutti" invitando i presenti a "non svilire queste occasioni con queste cose". Interpellata sul perché il presidente del Senato ha così paura a definirsi antifascista, la senatrice a vita Segre ha risposto: "Chiediamolo a lui".