La rivalità tra estrema destra e ‘ndrangheta nella curva dell’Inter: Bellocco aveva cacciato gli “Irriducibili”
Da una parte c'era il gruppo di Antonio Bellocco, il rampollo dell'importante famiglia di ‘ndrangheta di Rosarno. Dall'altra c'era il gruppo degli "Irriducibili", formato principalmente dagli aderenti di estrema destra "Hummerskin". Ad avere la meglio tra le due "fazioni" all'interno della Curva dell'Inter è stato il primo.
Stando a quanto hanno spiegato gli inquirenti negli atti dell'inchiesta che la scorsa settimana ha portato all'arresto di 19 ultras di Inter e Milan, fondamentale per il primo gruppo è stato proprio l'appoggio offerto da Bellocco che ha sfruttato il nome della sua importante famiglia mafiosa per garantire protezione al suo gruppo e per intimidire quello opposto. Alla fine, gli "irriducibili" sono stati cacciati "con il falso pretesto dell'attivismo politico", precisano i magistrati.
Perché il gruppo di estrema destra è uscito dalla Curva Nord
Nel dettaglio, gli uomini dell'estrema destra sono stati spazzati via "dall'ostile schieramento protetto" dalla ‘ndrangheta. E così in breve tempo "hanno rinunciato ad ostacolare il progetto degli autoproclamatisi capi Andrea Beretta e Marco Ferdico, sopportando, non solo la degradazione, ma anche l'umiliazione di non poter frequentare più il "secondo anello verde" (corrispondente alla curva interista) ed il disonore di essere stati spossessati del proprio striscione".
In altre parole, il sostegno della famiglia Bellocco ha permesso in questo modo l'affermarsi all'interno della Curva di Andrea Beretta e Marco Ferdico (entrambi destinatari di una misura cautelare). I componenti della fazione opposta – come spiega la Procura – avrebbero voluto però avere un'ulteriore conferma della veridicità dell'appoggio del rampollo della ‘ndrangheta ad Andrea Beretta: lo avrebbero chiesto direttamente al reggente del clan Domenico Bellocco, detenuto nel carcere di Rovigo insieme a uno degli ultrà. Quando tutto è stato confermato, gli "Irriducibili" sono stati costretti a fare un passo indietro e parte dei loro abbonamenti sono finiti nelle mani dei capi Bellocco e Beretta.
Cosa è successo dopo l'allontanamento degli Irriducibili
Come spiega la Procura, "nella stagione di Serie A 2022-2023, la morte violenta di Vittorio Boiocchi e i conseguenti stravolgimenti nella tifoseria organizzata, quindi compresa l'espulsione degli Irriducibili", sono avvenuti a campionato in corso. Al termine delle partite e "in vista dell'inizio della nuova stagione calcistica, prevista per il 19.08.2023 i vertici di Curva Nord hanno cercato di impossessarsi della titolarità degli abbonamenti al secondo anello verde, cioè di quelli che erano già nella disponibilità dei membri degli Irridubibile". Si trattavano di 70 tessere che dopo l'esclusione il gruppo riconducibile a uomini di estrema destra non ha più potuto rinnovare.
L'allontanamento di questa fazione ha permesso al nuovo direttivo "di incrementare la forza ed il controllo dello stadio" oltre a quello di "incrementare il volume di affari nell'attività di bagarinaggio". La Curva ha dovuto cercare di convincere la società Inter a dare direttamente a loro gli abbonamenti in questione. Ma come è finita poi la rivalità tra i due gruppi di ultras nerazzurri?
Il reintegro degli Irriducibili e l'omicidio Bellocco
Antonio Bellocco nel periodo successivo ha imposto il suo ruolo di leader all'interno della Curva Nord. Fin da subito ha cercato di tenere lontane le altre famiglie mafiose che hanno provato ad avvicinarsi agli ultrà. La decisione il rampollo di Rosarno lo ha spiegato "perché noi abbiamo i problemi nostri, se io gli do permesso e gli apro la porta, quello vuole entrare nel salone, quello vuole entrare nella cucina, l'ignoranza poi crea problemi che non si può parlare più capito…".
Altre famiglie di ‘ndrangheta infatti avevano avanzato pretese mosse sulla Curva approfittando degli scontri tra il direttivo della Curva Nord, gli "Irriducibili" e gli "Hummerskin". Forse da qui la decisione di Bellocco di riaccettare nella Curva il secondo gruppo. Antonio Bellocco però avrebbe invece dovuto guardarsi le spalle in casa propria: lo scorso settembre è stato ucciso a coltellate da Andrea Beretta, che si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario.