La risonanza magnetica diventa un viaggio nello spazio per i bimbi al Papa Giovanni di Bergamo
Una navicella spaziale tra stelle, pianeti e razzi per un viaggio intergalattico. È l'aspetto che ha la nuova sala d’attesa dedicata ai bambini che devono sottoporsi all’esame di risonanza magnetica nel reparto di Neuroradiologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La sala, le cui pareti sono completamente dipinte, è la partenza di un viaggio nello spazio, vedendo in lontananza la terra. La decorazione delle pareti è stata sostenuta dall’Associazione “Il sogno di Iaia” e realizzata dall’artista Sergio Irilli, che riesce a trasformare ogni contesto ospedaliero in uno spazio più gioioso, contribuendo a dare una carezza ai bambini che devono soggiornarvi. All’interno anche una risonanza magnetica in miniatura, realizzata in legno da Fausto Vitali della Falegnameria snc di S Paolo d’Argon, dipinta dallo street artist Sergio Algeri, progettata ed assemblata dalla famiglia Pulcini.
Il bambino si sdraia nella risonanza in miniatura, costruita appositamente in modo che possa entrare in confidenza con l’esame che dovrà eseguire, comprendendo così come deve posizionarsi nella vera risonanza: sdraiato a pancia in su, tranquillo, rilassato e immobile. Al termine dell’esame viene consegnato il Patentino da piccolo astronauta personalizzato con nome del bambino.
“La risonanza magnetica è l’esame più utilizzato in ambito pediatrico neuroradiologico, perché poco invasivo e con elevata capacità diagnostica, in particolare in campo oncologico e traumatico. Ne eseguiamo circa 200 all’anno su bambini con patologie traumatiche, congenite, malformative, metaboliche, oncologiche e disturbi della crescita – ha spiegato Simonetta Gerevini, direttore della Neuroradiologia del Papa Giovanni XXIII, che guida anche un’équipe specializzata in neuroradiologia pediatrica, composta dai medici Ornella Manara, Giulio Pezzetti e Antonino Barletta e dal personale infermieristico e tecnico dedicato.
L'esame, però, "ha però delle caratteristiche poco compatibili con le esigenze dei bambini, come la necessità di restare immobili in un ambiente piccolo e rumoroso anche per un’ora o più. Per questo, in particolare nei bambini più piccoli, si ricorre spesso alla sedazione farmacologica, con necessità di ricovero e assistenza anestesiologica. Un’esperienza faticosa per tutti, associata a sentimenti molto negativi per il bambino e la sua famiglia, come la paura e il senso di impotenza”.
Grazie a questo percorso, invece, molti esami di risonanza magnetica sui bambini possono diventare degli esami ambulatoriali, con riduzione del ricorso alla sedazione e senza necessità di ricovero, in un ambiente a misura di bambino, che è protagonista di un’avventura. Molti i vantaggi anche i per i genitori, che vedono ridurre lo stato d’ansia connesso all’esame.
Fondamentale in questo progetto il contributo della Psicologia clinica, che già interagisce con i bambini che devono sottoporsi ad interventi chirurgici o esami invasivi all’interno del progetto di assistenza psicologica noto come Giocamico.