La Rettrice della Iulm a Milano: “Chi è a capo degli Atenei ha nelle mani il futuro dei giovani”
Valentina Garavaglia è da ormai tre mesi Rettrice dell'Università Iulm, per il sessennio 2024-2030. Professoressa ordinaria di Teatro nella facoltà di Comunicazione e già Prorettrice Vicaria e
Prorettrice con delega alla didattica, è milanese, classe 1974, ed è laureata in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Milano. A Fanpage.it ha raccontato i progetti per l'Ateneo e come ha accolto questa nuova esperienza: "La IULM concepisce la formazione come pensiero in movimento: forniamo paradigmi interpretativi che permettono ai nostri giovani di orientarsi nel complesso mondo contemporaneo".
Professoressa Garavaglia, nel mondo universitario cittadino è il momento delle prime volte. Lei dal primo novembre scorso è la nuova e prima rettrice della Iulm per i prossimi sei anni sostituendo nell'incarico il professor Gianni Canova. Che eredità e che modello raccoglie?
Raccolgo l’eredità di un campus moderno, un luogo dove vivere l’esperienza formativa a 360 gradi, attraverso percorsi triennali e magistrali che negli ultimi sei anni si sono moltiplicati, anche in inglese, ma non solo. Punto al consolidamento di ciò che è stato fatto da chi mi ha preceduto: al monitoraggio della qualità e al continuo aggiornamento dei nostri corsi di laurea che dovranno essere costantemente in linea con le esigenze del mondo del lavoro, con le sollecitazioni delle nuove tecnologie e dei nuovi saperi.
Miro a un'offerta sempre più internazionale (la percentuale degli studenti stranieri negli ultimi anni è aumentata di circa il 60 per cento) in un luogo che, sia negli spazi interni sia in quelli esterni, sarà sempre più bello.
Quali sono gli obiettivi del suo mandato?
L'obiettivo è unico: puntare sullo sviluppo di un'università da vivere. La IULM intende proporre una concezione di formazione sempre più integrata in cui ci sono discipline che si studiano, che si praticano, che si acquisiscono facendo esperienze sul campo, nel Campus e fuori, secondo modelli di didattica che vanno dalle lezioni in aula, ai laboratori, alla didattica residenziale, in luoghi e spazi della città, ma anche del mondo.
La IULM concepisce la formazione come pensiero in movimento: forniamo paradigmi interpretativi che permettono ai nostri giovani di orientarsi nel complesso mondo contemporaneo.
Con la sua nomina, sono cinque su otto gli atenei milanesi guidati da rettrici. Questo cosa significa?
In questo tempo complesso la società chiede con forza alle donne di scendere in campo per prendersi cura della trasmissione del sapere e delle sue Istituzioni.
Una domanda rivolta anche a tutte le altre rettrici: è dunque finito il tempo in cui, nel suo ruolo, quello di rettrice appunto, una donna doveva dimostrare qualcosa più di un uomo per poter essere all'altezza?
Per me non si tratta di dimostrare, si tratta di sentire tutto il peso di gestire una grande responsabilità: uomo o donna, i rettori, le rettrici hanno la responsabilità di guidare Istituzioni in cui si costruisce il futuro di migliaia di giovani, e, con esso, il futuro di un Paese.
Il teatro che cosa significa e che cosa ha significato nel suo percorso professionale?
Il teatro mi ha insegnato il lavoro di squadra, il coraggio di esprimersi di fronte a un grande pubblico, la pazienza di costruire con una regia sapiente un prodotto che è il frutto di mani, mente e cuore. Spero di riuscire a trasmettere questa modalità di lavoro alla nostra comunità.
Lei, ancora in qualità di rettrice eletta, era presente alla consegna del premio Alumno dell'anno 2023-2024 alla professoressa Marina Brambilla, laureatasi alla IULM nel 1998 con 110 e lode. Ora è rettrice dell'Università Statale di Milano. Prima studentessa, ora collega. Una nota di merito e di orgoglio per l'Università da lei guidata.
Siamo quasi coetanee, abbiamo una carriera speculare (la professoressa Brambilla si è laureata da noi in IULM ed è rettrice della Statale, io mi sono laureata in Statale e sono rettrice della IULM), ci siamo intese subito, così come con le altre rettrici di Milano e della provincia. Siamo stati orgogliosi di poter conferire il nostro premio di Alumna dell’anno a una personalità così brillante.
L'Università IULM è pioniera nella lotta agli stereotipi di genere?
Nella nostra Università c'è sempre stata una grande attenzione all’uguaglianza di genere, che negli ultimi anni abbiamo anche voluto mettere per iscritto con il Gender Equality Plan che ha sancito alcuni punti fondamentali. Ne cito alcuni: dalla condivisione di un linguaggio attento al genere nella comunicazione istituzionale di Ateneo al contrasto degli stereotipi di genere, dalla promozione dell’equilibrio di genere nelle commissioni di valutazione per il reclutamento del personale docente e ricercatore alla sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne.
Sempre alla IULM abbiamo aperto una nursery e uno spazio gioco e allattamento per tutte le giovani mamme che possono averne necessità. Anche io sono mamma di due gemelli di 15 anni, che sono esattamente gli anni che insegno alla IULM. Da quando sono entrata in ruolo questa università ha saputo darmi la possibilità di occuparmi della mia famiglia.
Ma siamo pionieri anche per quanto riguarda l’offerta formativa. Basti pensare che siamo stati i primi in Italia a proporre il corso di laurea in Relazioni Pubbliche e tra i primi a introdurre lo studio e la pratica dei social media. Abbiamo attivato nell’anno accademico 2021/22 il corso di laurea magistrale in Intelligenza artificiale, impresa e società e abbiamo introdotto insegnamenti come Digital Sustainability, avviato l’anno scorso, tra i primi in Italia, che aiuta gli studenti a riflettere criticamente sull’evoluzione digitale, e che è inserito all’interno del corso di laurea in Comunicazione strategica.
Professoressa, la IULM che rapporto deve e vuole avere con la città di Milano?
La IULM è un’università aperta alla città, al territorio, attraverso corsi dedicati, si pensi ai nostri corsi IULM for the City e una fitta rete di occasioni ed eventi, tutti rigorosamente gratuiti, che fanno dell’ateneo un luogo vivo anche grazie al continuo scambio con questo quartiere che abbiamo visto crescere e che, negli ultimi 15 anni, anche grazie alla IULM, ha cambiato pelle.
Si parla tanto e giustamente di rettrici e docenti. Ma chi sono per lei e che cosa rappresentano gli studenti della sua Università?
Gli studenti sono la vita del nostro Campus e il senso del nostro agire. Non posso dimenticare la tristezza del campus vuoto durante la pandemia. Mancava l'energia che solo le relazioni vive generano. Gli studenti sono al centro delle nostre proposte, talvolta ne sono anche gli artefici, i promotori, i protagonisti. Le Università brulicano di destini in movimento che camminano sulle gambe dei nostri studenti e delle nostre studentesse e noi docenti li intercettiamo quotidianamente nelle nostre aule e forse li influenziamo, certamente li consigliamo, e chissà molto spesso li ispiriamo. Ce lo ricordano i nostri laureati, tutti i giorni, quelli che sono rimasti a lavorare qui con noi e sono entrati a far parte della IULM come personale docente e non docente. Ce lo ricordano i nostri Alumni, attraverso l’Associazione IULM Alumni, che a oggi conta più di 11mila soci attivi che lavorano in tutto il mondo.