La ragazza vittima di violenza sessuale è stata anche costretta a sniffare cocaina
Per ore durante la notte è stata in ostaggio del suo aggressore. La minacciava con un coccio di bottiglia puntato al volto se si fosse ribellata: "Ti sfregio e ti ammazzo se ci riprovi di nuovo". Poi la violenza sessuale andata avanti tutta notte. Una ragazza di 23 anni ha raccontato tutto alla polizia il giorno dopo: ha spiegato di essere stata avvicinata da un uomo di 38 anni all'uscita di un locale a Milano offrendosi di aiutarla dopo averla vista in difficoltà. Poi la violenza sessuale dopo averla trascinata nel suo rifiuto lungo la strada. Durante la notte la 23enne ha raccontato di essere stata anche costretta a sniffare cocaina.
Il racconto della vittima
Il giorno dopo la giovane mentre si trovava alla clinica Mangiagalli, specializzata nel rilevare e nel curare violenze sessuali, dove è stata accompagnata dalla sua amica ha ricostruito quanto accaduto la sera prima. Ha spiegato di essere uscita da un locale in corso Como e di essere stata avvicinata dall'uomo che si è offerto di aiutarla. Era in difficoltà perché non trovava più le chiavi di casa e il cellulare, così ha deciso di accettare l'aiuto dell'uomo. Questo l'ha portata in un suo rifugio – l'uomo è un senza fissa dimora – dentro un parcheggio multipiano a 500 metri dal Bosco Verticale. Qui è scattata la violenza sessuale che è durata tutta la notte tra venerdì 31 marzo e sabato primo aprile.
La giovane ha provato a ribellarsi ma ogni volta si trovava il coccio di vetro puntato in faccia mentre l'uomo la minacciava di stare ferma. Tutto è durato circa sette ore. Poi la mattina il 38enne ha preteso di riaccompagnarla a casa: sono saliti su un bus e sono passati in un bar. Una volta a casa la 23enne ha raccontato tutto all'amica e sono andate insieme in ospedale.
L'arresto del 38enne
In ospedale le ha raggiunte la polizia che si è messa subito a caccia dell'uomo e poche ore dopo è stato fermato: si chiama Imad Bourchich, senza fissa dimora e con precedenti. Le manette sono state scattate quando era ancora nel suo rifugio nel parcheggio multipiano.
Su di lui non stati eseguiti tutti gli accertamenti del caso: è stato scoperto che aveva aggredito un'automobilista dopo averla rapinata e palpeggiata. I fatti erano accaduti nel 2019 a Brescia. Il 38enne è in Italia da 15 anni. Ora il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare in carcere.