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La ragazza violentata a Milano: “Ora ho paura degli uomini, non pensavo ne sarei uscita viva”

“La sola cosa che voglio sapere di lui è quanti anni rimarrà dentro”: a dirlo è la ragazza di 26 anni che il 9 agosto scorso è stata violentata da un uomo vicino alla metro di Cascina Gobba.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono passati nove mesi dal giorno in cui una 26enne è stata violentata vicino all'ospedale San Raffaele di Milano. Per quell'episodio, è stato arrestato un uomo che andrà in udienza a marzo. La vittima ha scelto di raccontarsi in un'intervista al quotidiano "Il Corriere della Sera": "Alle donne che come me hanno subito un torto così grande – afferma – vorrei dire: possiamo farcela, possiamo uscire anche da una notte così buia". La 26enne ha spiegato che è nelle sue bambine che cerca la forza per "scrollarmi di dosso lo schifo di quella mattina". A Corsera dice che l'unica cosa che desidera è che quell'uomo che le ha causato tanta sofferenza resti in carcere: "La sola cosa che voglio sapere di lui è quanti anni rimarrà dentro".

La violenza vicino alla metro di Cascina Gobba

Intorno alle 6.30 del 9 agosto scorso, la 26enne è scesa alla fermata della metro di Cascina Gobba. Per arrivare a lavoro, deve percorrere un tratto a piedi: mentre la ragazza cammina avverte dietro di sé una presenza. Si volta e vede quel ragazzo: "Credevo che andasse di fretta così mi sono spostata per dire: passa. Ma lui non mi superava e ho cominciato a innervosirmi, ho accelerato il passo. Finché sono arrivata davanti a quel fossato e lui mi ha spinto dentro". E proprio in quel tubo che è avvenuta la violenza.

L'arresto dell'uomo

Nonostante chiedesse di smetterla, quell'uomo le ha messo una mano sulla bocca e le ha chiuso il naso: "Ho pensato alle mie bambine, ho avuto paura che non sarei mai più uscita viva da quel buco. Il suo ginocchio premeva sulla mia schiena. Non potevo fare nulla, soltanto aspettare che finisse". Prima di uscire da quel tubo, ha aspettato un po': la 26enne è poi andata al lavoro, a San Raffaele, dove una delle colleghe l'ha portata al pronto soccorso. Dopo la visita, ha raccontato tutto alla polizia. Dalle immagini delle telecamere di video-sorveglianza è emerso che l'uomo la stava seguendo dalla stazione della metro. Da quel momento, la ragazza ha iniziato ad avere paura: "Mi spavento se un uomo mi fissa, mi spavento se un uomo viene verso di me, mi spavento se ho la sensazione di avere qualcuno alle spalle. Ho paura degli uomini".

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