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La ragazza morta per aver mangiato un tiramisù aveva chiesto la lista degli allergeni

Anna Bellisario, la studentessa di 20 anni morta a causa di uno choc anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù vegano, ha prima chiesto la lista degli allergeni al ristorante e letto l’etichetta.
A cura di Giorgia Venturini
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Si è sentita male al secondo boccone Anna Bellisario, la studentessa di 20 anni morta a causa di uno choc anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù vegano che si è scoperto poi non esserlo al 100 per cento. La 20enne infatti soffre della rara allergia alla proteinadellatte: una malattia molto pericolosa non appena si ingeriscono anche piccolissime quantità. Così è stato per la la giovane che si è sentita male già al secondo boccone.

Anna si è sentita male al ristorante vegano

La sera del 26 gennaio stava trascorrendo una serata con un amico, erano a cena in un ristorante vegano di Milano. Come dessert Anna Bellisario sceglie il tiramisù: prima di mangiarlo però è prudente. Legge l'etichetta – il dolce era confezionato e prodotto da un laboratorio di pasticceria prima di venire acquistato dal ristorante di corso Garibaldi – poi chiede altre informazioni. Infine – come riporta Il Corriere della Sera – le rassicurazioni e l'assaggio. Al secondo boccone si è accorta di stare male: così la giovane è corsa in bagno e ha cercato di vomitare. Pochi minuti dopo aveva perso i senti.

Disperata la corsa in ospedale al San Raffaele dove è stata ricoverata per alcuni giorni in coma. Subito si sono aperte le indagini dei carabinieri dei Nas e della polizia. La sera stessa gli agenti del Commissariato Sempione hanno sequestrato il vasetto di tiramisù acquistato dal ristorante da una pasticceria che produce dolci vegani e non in un laboratorio fuori Milano.

Chi sono gli indagati per omicidio colposo

Le prima analisi sul dolce rivelano la presenza di lattosio. Le successive indagini nel laboratorio hanno dimostrato che i dolci vegani e quelli no venivano preparati su uno stesso bancone. Questo vuol dire che è così era alto il rischio di contaminazione. Cosa che non avverrebbe se le due preparazione fossero svolte in due luoghi diversi. Da qui la presenza di tracce di latte nel tiramisù mentre però le etichette garantivano che il prodotto era vegano al cento per cento. Al momento sono indagati con l'accusa di omicidio colposo il titolare dell’azienda, il responsabile della produzione e due operai.

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