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“La Questura di Milano ha sospeso le prenotazioni online per le richieste di asilo politico”: la denuncia del Naga

La Questura di Milano ha sospeso le prenotazioni online sul portale Prenotafacile per presentare domanda di protezione internazionale. A darne notizia è il Naga.
A cura di Ilaria Quattrone
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A partire dal 17 luglio la Questura di Milano ha sospeso le prenotazioni online sul portale Prenotafacile per presentare domanda di protezione internazionale. A darne notizia è il Naga, è un'associazione di volontariato che fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri. Sulla base di quanto spiegato a Fanpage.it da Cesare Mariani, volontario del Naga, la Questura non avrebbe dato alcun tipo di spiegazione: "Ha semplicemente sospeso il servizio da giovedì scorso. Anche se abbiamo motivo di credere che sia stato già bloccato lunedì scorso".

Per chiedere asilo bisognerà presentarsi agli sportelli di associazioni

Da oggi in poi chiunque voglia chiedere asilo dovrà presentarsi agli sportelli delle associazioni e dei sindacati che hanno firmato una convenzione con la Questura:"Tutti coloro che lavorano in questi canali, ci dicono che gli sportelli erano già affollati prima di questa nuova disposizione. Ci si aspetta che le persone che si rivolgono a loro aumentino considerevolmente", precisa Mariani.

Molti, inoltre, chiuderanno per le ferie estive: "Nelle due settimane centrali di agosto saranno aperti pochissimi sportelli. Sarà così ridotta quasi al nulla la possibilità di accedere".

I problemi degli ultimi anni

I richiedenti asilo, negli ultimi anni, hanno faticato a poter già solo chiedere appuntamento agli enti competenti e successivamente a presentare domanda. Fuori dagli uffici della Questura di via Cagni, negli scorsi mesi, si è assistito a persone costrette ad aspettare per ore in condizioni disumane, pochi agenti incaricati a tenere la situazione sotto controllo ed episodi di violenza con cariche di alleggerimento, lanci di fumogeni e feriti.

All'epoca dei fatti era stato denunciato che il problema fossero pochi appuntamenti nonostante il numero elevato di richieste. Nonostante la possibilità di poter far riferimento a un sistema digitalizzato, le Istituzioni – in particolare il ministero dell'Interno – avrebbero ostacolato la sua realizzazione.

Nella circolare con oggetto "Sistemi di calendarizzazione appuntamenti presso gli Uffici Immigrazione" protocollata il 9 aprile del 2021, di cui è entrato in possesso Fanpage.it, è emerso che il Dipartimento della Pubblica Amministrazione scrive ai Questori di tutta Italia: "Le SSIL sono invitate ad adottare con effetto immediato e senza eccezione alcuna, ogni misura idonea a impedire l’utilizzo e la pubblicazioni su siti istituzionali di sistemi di prenotazione".

Considerato l'aumento delle tensioni, è stato impossibile proseguire su questa scia. Motivo per il quale ad aprile è stato introdotto il sistema online. Le prenotazioni erano però riservate alle persone prive di passaporto e alle persone fragili (over 60 e donne incinta).

La nuova procedura però non ha avuto nemmeno il tempo di poter far effetto e poter, in qualche modo, migliorare l'iter di richiesta di protezione internazionale. Prima ancora di poter ottenere qualsiasi beneficio, è stata smantellata senza alcun motivo. Questo complicherà ancora di più i percorsi di regolarizzazione: "Gli sportelli finiranno così per avere il compito di filtrare le domande. Questo renderà più complesso dimostrare che si sia fatta richiesta di asilo senza però riuscirci", spiegano ancora dal Naga.

Probabilmente questa decisione è frutto di una politica nazionale che mira a restringere il canale di accesso alla procedura: "Il ministero non dà le risorse. È una questione strutturale presente da decenni, ma che a partire dall'autunno 2021 è peggiorata sempre di più. C'è la promessa di assumere più personale attraverso le risorse del Pnrr. Le assunzioni però riguarderanno tutte le forze di polizia: non si sa quante risorse saranno destinate all'ufficio migrazione", afferma Mariani.

Per il Naga, c'è poi un altro problema: tutte le pratiche relative alla richiesta del permesso di soggiorno sono in carico alle Questure. "I permessi di soggiorno dovrebbero essere date in carico alle pubbliche amministrazioni presenti sul territorio, quindi i Comuni. Nonostante le nostre richieste, non riusciamo a risolvere questa questione. In questo periodo è stato scelto di restringere l'accesso alle misure d'asilo. Diciamo che storicamente la nostra legislazione non permette né canali di ingresso regolari né percorsi di regolarizzazione".

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