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La Provincia di Brescia nega il patrocinio al Pride, Arcigay: “Nessun problema, solo giochi politici”

La Provincia di Brescia ha negato il patrocinio al pride del 2 settembre preferendo rimanere “neutrale”. Intervistata da Fanpage.it, Louis Bonzoni presidentessa di Arcigay Orlando Brescia ha detto che si tratta solo di “giochi politici” e che “chi vuole può sostenerci in altri modi”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Gay Pride di Brescia 2022 (foto da Arcigay Orlando Brescia)
Il Gay Pride di Brescia 2022 (foto da Arcigay Orlando Brescia)

Domani, 2 settembre, la città di Brescia si colora di nuovo. Il ritrovo è alle 15, ma il corteo del Pride partirà alle 16. Quest'anno, però, tra i vari enti che supportano la manifestazione non ci sarà la Provincia. Lo ha comunicato il presidente, Emanuele Moraschini (in quota centro-destra), con una nota: "Riteniamo che vada a toccare tematiche politiche e sociali, preferiamo restare neutrali". Ben diverso il tono usato da Roberta Sisti, segretaria provinciale della Lega, che sostiene che "il Gay Pride sia divenuta una manifestazione di prepotenza, di immagini blasfeme, violente, volgari e offensive".

Insomma, per la prima volta (escluso il 2017) la Provincia di Brescia non ha concesso il patrocinio al Pride della città. "Sinceramente non è che cambi molto, chi vuole supportare può farlo comunque", ha commentato a Fanpage.it Louise Bonzoni, presidentessa di Arcigay Orlando Brescia: "La realtà è ben diversa da come la vogliono dipingere, il Pride sarà una manifestazione serena e all'insegna della gentilezza come è sempre stata".

La spaccatura della Provincia

Moraschini, già sindaco di Esine, è stato eletto presidente della Provincia di Brescia lo scorso gennaio. È esponente di una lista indipendente, ma comunque che viaggia in quota centro-destra. Al suo fianco, con la carica di vicepresidente, c'è Antonio Bazzani: assessore a Bovezzo eletto con una lista di centro-sinistra. Propria questa ambivalenza nelle cariche apicali è esempio della spaccatura interna della Provincia.

Se da un lato Bazzani afferma che i contenuti del manifesto del Prida siano "valori dai quali non si può prescindere in una società aperta al futuro, democratica e lontana da ogni vincolo o pregiudizio", dall'altro c'è chi sostiene che la posizione corretta sia rimanere neutrale. È quanto affermato dalla nota firmata da Moraschini, che motiva il mancato patrocinio al Pride bresciano 2023 affermando che "non sia un evento di promozione turistica o culturale, come quelli no profit, per i quali la Provincia è solita dare il patrocinio, ma un evento che va a toccare diverse sensibilità su tematiche politiche e sociali importanti, sulle quali la Provincia non ha competenze".

Ben più decise sono state le affermazioni di Sisti, segretaria provinciale della Lega, riportate da Bresciaoggi.it: "Credo che il Gay Pride sia divenuta una manifestazione di prepotenza, di immagini blasfeme, violente, volgari e offensive", ha detto, "non sosteniamo manifestazioni in cui vediamo trasfigurate le immagini dei nostri simboli religiosi. Siamo per la famiglia tradizionale e pro-vita".

La posizione di Arcigay Orlando Brescia

"È una battaglia propriamente politica, la città non vive il Pride come lo vivono questi personaggi", ha commentato Bonzoni. Per la presidentessa di Arcigay Orlando Brescia, ma anche per tutte le altre associazioni, collettivi ed enti che partecipano alla manifestazione anche quest'anno, tutta questa polemica che si è andata a creare è solo "una piccola scaramuccia di livello politico, anche perché la Provincia non ha proprio la competenza per poter discutere dei problemi della città, per cui puntano sempre sui temi che possono creare scompiglio nell'opinione pubblica".

La mancata concessione del patrocinio, per quanto sia un evento in contrasto con il recente passato, non sembra rappresentare un vero problema. Come ricorda Bonzoni, i vari consiglieri che comunque hanno affermato di supportare il Pride "individualmente possono dare il loro sostegno anche in altro modo, se lo vogliono. Chi vuole supportare lo può fare comunque".

Infine, per quanto riguarda le parole di Sisti sulla prepotenza e le "immagini violente e offensive", la presidentessa di Arcigay Orlando Brescia è chiara: "Non è assolutamente vero". Come ricorda Bonzoni, "nei Pride precedenti non ci sono mai state cose del genere, è sempre stata una manifestazione tranquillissima con un corteo altrettanto tranquillo". Insomma, per la comunità Lgbtqiapk+ "la realtà dei fatti è molto diversa da quella che a volte viene raccontata".

Da parte del Comitato Brescia Pride, inoltre, è arrivata una manifestazione di "sincero dispiacere" anche se, spiegano, "prendiamo il rifiuto come uno stimolo per rafforzare ulteriormente la nostra presenza sul territorio e per diffondere il nostro orgoglio e le nostre rivendicazioni". In una nota, gli organizzatori del Pride ribadiscono che la loro "missione è sempre stata quella di servire la comunità nella sua interezza, senza alcuna discriminazione" e che "nessuna delle nostre battaglie ci sembra irrispettosa, poiché mira al riconoscimento e al pari trattamento di tutti i cittadini".

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